Saturday, December 18, 2010

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SPONSORSHIP! (DAY 667)


Sono irrecuperabile, lo so.
Un altro mese e mezzo senza un post: argh, imbarazzante.
"Sto lavorando un sacco" vale come scusa?
Al contrario del precedente lavoro, dove non avevo nessuna responsabilità importante, avevo fatto le 7 di sera una decina di volte in un anno e i weekend erano completamente liberi, il mio nuovo lavoro è leggermente impegnativo, per usare un eufemismo. Welcome to Sydney, welcome to business, baby.
Alla faccia del "take it easy, no worries!"
Lunghe serate in ufficio tra pizze e birre, weekend con chiamate dalla Cina e Skype Calls con Los Angeles, decisioni finali che passano dal sottoscritto....fermate il mondo, io voglio scendere da questa macchina velocissima, non sono pronto a tutte queste responsabilità!
Quattro mesi fa rompevo le palle al mondo lavorativo alla ricerca di una vera occupazione, di responsabilità e di motivazioni: ora mi si potrebbe rispondere con un "hai voluto la bicicletta? bene! Ora pedala e zitto!".
Questo lavoro mi rende contento, ma ci sono due aspetti da limare, uno conseguenza dell'altro.
Lavorare fino a tardi, e lavorare durante i weekend: se per il primo fattore non è un grande problema, il secondo lo è.
Non staccare mai, essere sempre reperibile è pesante. E' successo che mi chiamassero alle 2 di notte, un sabato sera, mentre ero con gli amici assalito dalla fame chimica post-serata: avevo anche bevuto un paio di birre e vedo un numero strano che mi chiama "Hey Alberto, I'm Will." A cui io ho risposto..."mmmm...Will...Will I am? " (solito scemo!)
"No, sono Will dalla Cina, il tuo collega. Senti, ma come mai non hai risposto alla mail che ti ho mandato prima? Mi sembra di avertela inviata alle 9pm, ora cinese...fammi controllare, a mezzanotte ora di Sydney..son già passate due ore!"
Immaginatevi la mia faccia.
Obbligato a tornare a casa alle 2 di notte di un sabato sera per lavoro, con varie birre sul groppone, e gestire un problema con...il Development Team...cose che non ho mai fatto, lavoro da informatici, ma si sa... è una start-up, quindi si deve essere capace di arrangiarsi, tirarsi su le maniche, provarci..e avere successo, cioè terminare il lavoro.
La domenica successiva ho dovuto lavorare, in ufficio mentre i 30gradi e il sole di Sydney mi facevano bestemmiare in aramaico. E il sole ha fatto cambio con la notte, con lavoro terminato alle 4am.
Anche perchè...rullo di tamburi...tutte queste ore non sono state pagate.
E mentre uno dei lead investors mi mandava una mail di default, un secondo mi mandava una mail arrogante per una risposta che non avevo avuto il tempo di inviare.
Ma dico io: per il primo, hai un PHD? cerca di usare la testolina e se vuoi ringraziarmi, sii efficiente e usa delle parole diverse.
Per il secondo? You gotta be kidding me, asshole.
Naturalmente il giorno successivo ho preteso un colloquio con il mio capo: non sono uno che si lamenta spesso, ma quello che era successo era inamissibile, senza essere pagato.
E cosi' ho ottenuto una promozione, l'aumento di stipendio, delle policies per chi lavora durante il weekend e...altro rullo di tamburi...LA SPONSORED VISA.
Eh già, la famosa Sponsorship che desideravo fin dal primo giorno qui a Sydney, all' Opera Bar con la mia amica milanese che mi decantava le bellezze di Sydney (e ora è in Canada haha, grande Lauretta), la Sponsorship che ho cercato per un anno nel mio lavoro precedente e che mi veniva promessa prendendomi per il culo....eccola lì.
Sarò sponsorizzato (sempre che il governo accetti), mi verrà aumentato lo stipendio (sempre che io lo accetti, lol) e potrò rimanere in Australia ancora, 2 o forse 4 anni, ancora non lo so.
Detto questo, il lavoro mi piace: impegnativo sicuramente, pieno di responsabilità, con nuove sfide ogni singolo giorno. Gestisco un team di 3 persone, con la quarta "coming soon" e sono contento: grandissimo rapporto con il mio capo e grande stima (che si esaurisce se i numeri non arrivano eh eh) dal top management.
Sono contento, anche se lavoro veramente tanto. Forse è la giusta punizione per quanto poco lavoravo nel precedente lavoro :)
E, come spesso succede quando si fanno dei piani, ecco arrivare la news: esattamente il giorno dopo che mi viene offerta la Sponsorship, una Project Manager con cui lavoro mi ha contattato, dicendomi che avrei la testa/skills per lavorare con lei, nella stessa azienda di ora. Io non l'avevo nemmeno presa in considerazione, quando il giorno dopo mi ricontatta e mi dice: "Alberto, questo sarebbe lo stipendio, comprensivo di Green Card, naturalmente dovresti passare tramite la selezione finale, non sarebbe il tuo lavoro, faresti zero strategia e dovresti solo lavorare su progetti e consegnarli, ma LOS ANGELES ti aspetta".
Hang on...Los Angeles? Io? Los Angeles? La città degli Angeli?
Immaginate la mia soddisfazione: insomma, LOS ANGELES!
Ci ho pensato un paio di giorni: non so se ero più felice per l'offerta o se pensavo a che fare.
Alla fine, ho scelto per Sydney. Ancora.
Los Angeles non era immediata, non era un'offerta certa, non era stata formalizzata e il processo non sarebbe stato breve.
Devono ancora adesso approvare il budget, e avrei dovuto passare la selezione finale ( e sarei andato a lavorare per lo stronzo arrogante di cui ho parlato prima eh eh). Insomma, un processo che quantifico in 2/3 mesi.
Mentre dall'altra parte, mi era stata appena offerta la sponsorship e un contratto di 2/4 anni, una sicurezza, in un ambiente che mi piace, dove mi trovo bene, dove sono un Team Manager e c'è uno splendido rapporto con il mio capo, in cui faccio strategia.
In avanti, in un futuro prossimo, chissà.
Però essere chiamato da Los Angeles è stata una bella iniezione di fiducia per me, per il mio orgoglio.
A volte penso che il mio Lago di Garda è perfetto per me, a volte penso che non potrei più tornarci permanentemente: è un dubbio che avrò per sempre.
Nel frattempo vivo. E cerco di prendere il massimo da questa esperienza.
E a proposito di lavoro, mi scuso per il post abbastanza noioso. Sono successe tantissime cose nel frattempo, dalla stalker al compleanno, dagli U2 a Jay-Z, da Lei a Lei Non Più, alla festa di Movember.
E prometto di cercare più tempo per parlare di cose più frivole e interessanti :)
Un abbraccio, Albe

2 comments:

Seymourglass said...

Hey, ma quindi un giorno mi diventi Americano anche tu?! Buone feste caro (e beato te che sei al caldo)

said...

Complimentissimi, orgogliosa di te ( anche un pochino sanamente invidiosa)
Kisses