Sunday, May 17, 2009

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PARTY! (DAY 90)


Ieri sera party stupendo, e soprattutto dal significato particolare per me.
Occasione per festeggiare era il compleanno di tre ragazzi: conoscevo solamente uno dei tre, Johannes, tedesco di Berlino, e durante la serata ho conosciuto l'unica ragazza festeggiata...un nome che non so scrivere ma che si pronuncia come Who in inglese, una cinese, con cui si è scherzato su quando le chiedono "Who are you?" e lei risponde Who, dando inizio a una catena irrisolvibile...vabbè dai andiamo avanti, che la battuta era pessima!
Venue del party, Bondi,la suburb che contiene la famosissima spiaggia australiana: attenzione,si pronuncia bondai, non bondi come il ministro :D
La casa era immensa, con un courtyard (un grande giardino) dove Johannes cucinava carne mentre la gente attorno a lui beveva birra nel più classico dei barbeque australiani.
Johannes è un ragazzo veramente simpatico, che a volte lascia trasparire troppo la sua provenienza tedesca, eh eh... per questo io e Costantino parlando con lui, a un certo punto della serata gli abbiam detto: "Ehy, man, just relax. Everybody is enjoying the party, so relax, take a beer and look for a girl"....ha sorriso, ha smesso di preoccuparsi e ha iniziato a divertirsi.
Anyway, è stata una bellissima serata.
In primis perchè era un party internazionale in vero e proprio stile Erasmus, con gente da ogni parte del mondo: ho conosciuto persone provenienti da tutta Europa, da Tokyo, da San Francisco, da Melbourne e dalla stessa Sydney.
La rilassatezza australiana si dimostra in tutte le sue forme quando la gente si "intromette" mentre stai parlando con un "Ehy, guys, how are you doing?" oppure quando stai aspettando la tua sausage in silenzio e si presentano con un "Ehy, mate, what's up?". Favoloso.
Da ricordare il giovane attore australiano che ci ha offerto un pò di weed, ma soprattutto un pusher nano sui 60 anni...fantastico.
Sono arrivato al party con amici italiani, che ho lasciato immediatamente per farmi vedere ogni tanto: come mi ha consigliato il mio grande amico rossonero Mirco (numero 1) , get rid of the italians! alla larga dagli italiani. Ok, non sono così drastico, ma...ci siamo capiti!
Anyway, ho preso il party come ogni occasione di uscita serale, come una lezione d'inglese.
Mi guardo in giro, cerco qualcuno che conosco non italiano e bum! vado a stressarlo per testare il mio inglese.
E qui mi ricollego al significato particolare della serata: due i motivi principali.
Il primo necessita di un flashback: arrivato a Sydney, penso fosse dopo nemmeno 10 giorni, vado a un party sempre a Bondi e conosco Asser, un ragazzo danese simpaticissimo, ma con due "difetti".
Una voce profonda e forte, e soprattutto un inglese ottimo e veloce. Ricordo che a un suo "What are you planning to do in Sydney" io risposi con un "Yeah, I'm liking it, you know...the parties..." con un notevole imbarazzo conseguente da parte mia.
Non ci vediamo spesso, ma è un ragazzo veramente simpatico, con cui avevo paura a confrontare l'inglese all'inizio...era l'unica persona di cui non riuscivo a capire nulla..peggio che con gli australiani!
Beh, ieri sera ho parlato una mezz'ora con lui (e con la sua ragazza Tabita, una ragazza splendida dentro e fuori) e alla fine della conversazione gli dico: "Asser, stasera sono felice, perchè tu sei il mio banco di prova, il test personale d'inglese e stasera ho capito tutto quello che hai detto, mantenendo la conversazione per un bel pò! Questo per me significa che sto migliorando il mio inglese!"
E così ci siamo fatti una bella risata, mentre lui beveva la sua Corona con il lime (la sua bevanda preferita).
Il secondo episodio parla di chemistry, ed è sempre relazionato all'inglese.
Sapete quando vedete una persona, ci parlate un secondo e pensate che ci siano un sacco di cose da dire, che sia una persona che valga la pena di conoscere, no?
Ecco, questo è Felix, un ragazzo tedesco conosciuto durante il torneo di calcio 3vs.3 universitario...ieri sera ci siamo incontrati e, con Costantino, abbiamo parlato un'altra mezz'ora...di calcio, di basket, di futuro.
Persona fantastica, che al termine mi ha elogiato mostrando sorpresa quando gli ho detto che sono qui da 3 mesi e chiedendomi "why is your english so good, man?".
Ah, che felicità! :)
(ok, probabilmente era abituato alla media italiana...effettivamente ho sentito uscire certe parole da italiani che...brrrr).
E' stata, quindi, una serata fantastica, in cui mi sono sentito proprio felice e volevo parlare inglese, tanto che ho stressato il povero taxista cinese con dei discorsi sul basket e Yao Ming.
Dopo aver mangiato un pezzo di pizza a Oxford Street, me ne sono andato a casa a piedi passando per Hyde Park: stavo pensando a questi primi tre mesi quando mi sono accorto che mi mancano ancora 9 mesi.
"Quante cose possono accadere in 9 mesi? Tante. Ma tante tante."
E, felice, ho fatto due scambi a pallone con due australiani, prima di tornare a casa fischiettando...

Alby

Friday, May 15, 2009

1

3 MESI (DAY 88)


Mentre ascolto "By your side" di Sade, guardo fuori dalla finestra del mio appartamento.
C'è solo la musica ad accompagnarmi stasera: una delle due finlandesi è tornata in patria, l'altra(Paula) lavora e Greg, lo scozzese innamorato di Paula, segue a ruota il suo amore accompagnandola al lavoro e ubriacandosi con birre gratis.
Guardo fuori: la baia di Sydney, Darling Harbour, lo Star City immenso e luminosissimo casinò di Sydney, e qualche aereo che passa.
Adoro vedere gli aerei passare davanti i miei occhi o sopra la mia testa: mi chiedono sempre dove vanno, dove andranno le persone che sono sopra quell'aereo, per quali motivi vanno in quelle località.
Immediatamente mi viene in mente il mio arrivo a Sydney: beh, non ci poteva essere inizio migliore. Stavamo per atterrare, quando ebbe inizio l'alba: uno spettacolo mai visto da quell'altezza, una meraviglia che tagliava il nastro di partenza della mia avventura.
Domani è il 15 maggio, sono ben 3 mesi che sono in Australia: come dico ai mille amici che si fanno sentire, non sono nè tanti nè pochi. Sono 3 mesi in Australia, con tutto ciò che ne consegue.
Conoscendomi, inizierei immediatamente con una di quelle liste, intervallate da soli punti virgola e unite da un unico filo conduttore, in cui ricordo tutti i particolari di questo periodo: ma mi fermo, e decido di dedicare queste parole alla fine di questa esperienza.
Prima di partire, ricevevo un sacco di domande sul cosa avrei fatto in Australia, su come mi sarei mosso, su quanto tempo sarei rimasto: sorridevo, perchè nemmeno io avevo le risposte a quelle domande.
Ora, dopo 3 mesi, le ho. E, attenzione, perchè sono pur sempre delle risposte temporanee, che il tempo potrà cambiare così come le ha cambiate in questo primo quarto della mia esperienza.
Sì, penso proprio che rimarrò per un anno qui in Australia.
Ho un bel lavoro, che mi piace anche se non mi pagano nulla, e mi farà curriculum in Italia.
L'inglese sta migliorando giorno dopo giorno, riesco a capire sempre più spesso tutto ciò che mi dice Gregor, uno scozzese, un bel banco di prova direi. Odio i rumori, però: sì, sì, odio i rumori, nel senso che la mia situazione perfetta per parlare in inglese sarebbe la mancanza assoluta di rumori e un tono medio/alto di voce della persona con cui sto parlando. Chiedo troppo, sì, e mi adatto, allora, con qualcuno dei miei "sorry, man, can you repeat, please?", accompagnato da un sorriso.
Mi sto leggendo delle guide sull'Australia e sento dentro di me una voglia pazza di viaggiarla, di vedermela tutta: vedremo.
Nel frattempo, ho deciso che, avendo la possibilità di coadiuvarlo con l'altro lavoro, prenderò il certificato RSA (quello che permette di lavorare nei locali australiani dove si serve alcool, anche se fai il cameriere; pensate che se si lavora in un locale che ha le macchine per il gambling, per i videopoker insomma, bisogna avere un altro certificato, l'RCG, tutti soldi che vanno allo stato australiano) e, dicevo, cercherò lavoro come cameriere o come barista.
E magari diminuirò le birre, visto che di diminuire le uscite non se ne parla: ormai, esco ogni sera!
Ogni tanto ho nostalgia di casa, delle piccole cose che rendono casa confortevole: le stronzate con gli amici di sempre, le serate tranquille al bar a guardare la partita e ridere davanti a una sola Coca-Cola (che se ordini qui a Sydney, ti guardan strano!), oppure, da materialista quale sono, il divano per una serata tranquilla davanti a Sky o alla playstation3.
Sì, crocifiggetemi, sono a Sydney e ogni tanto mi mancano queste cose :D
Ma forse, come mi diceva la mia amica Ilonka di Barcelona che "soffre" delle stesse mancanze, probabilmente ci servirebbe tornare un weekend, al massimo una settimana...per poi accorgersi che nulla è cambiato e per ri-farsi venire la voglia di andarsene.
Questo discorso porta anche alla domanda del secolo: cos'ho intenzione di fare dopo Sydney.
Mi interrogo spesso sul mio futuro, soprattutto lavorativo, se la strada intrapresa è quella giusta o no: solo il futuro me lo dirà.
Rimanere un altro anno, beh, attualmente lo escludo.
Sicuramente dovrò iniziare a lavorare nel mio campo, con qualche frutto, anche dal punto di vista economico.
Rimanere a Verona mi farebbe un pò paura, mi agghiaccia l'idea di tornare a Milano, in quella Milano che tanto ho amato per il periodo universitario e per gli amici che mi ha dato, tanto ho poco sopportato per la città in sè.
La stessa Ilonka di prima, durante la nostra uscita, mi ha confessato che lei vivrebbe a Barcelona... e 'sti cazzi (sorry) rispondo io. Se avessi anch'io una città così bella, rimarrei anch'io lì!
Non lo so, ci penserò durante quest'anno, anzi durante questi 9 mesi.
Tra 9 mesi torno, aspettatemi!
Alby

p.s. scena ilare in ascensore, con due ragazze ispaniche, secondo il mio orecchio non spagnole, ma sudamericane...anyway...apro la porta alle due, le lascio entrare per prime in ascensore, loro vanno al 22, io al 20...iniziano a parlare...io le guardo.
Una molto bella, ma si nota che è la classica stronzetta con la puzza sotto il naso...l'altra, oggettivamente meno bella, ma con un sorriso che apre gli occhi...non mi accorgo nemmeno che la sto guardando attraverso lo specchio dell'ascensore, quando a un tratto la stronzetta dice:"el tio se està enamorando, eh!"...io sorrido, le guardo e dico: "es verdad". In quel momento, si aprono le porte, faccio solo in tempo a vedere il viso shockato della stronzetta e a dire hasta luego al sorriso più bello della serata. Adoro parlare 3 lingue.

Friday, May 08, 2009

4

WOOLONGONG (DAY 81)


Eh, che sarà mai questo Wollongong, vi starete probabilmente chiedendo?
Dovete sapere che, non ho la minima idea del perchè, ma le varie cittadine australiane hanno dei nomi stranissimi...vi può capitare di andare a un concerto a Wollongong, di andare a fare il bagno a Woolomoloo oppure di andare a Wagga Wagga...pazzi eh?
Questo prologo per raccontarvi la pazza serata di ieri: dieci pazzi giovani, che noleggiano due macchine e che vanno a un'ora e mezza da Sydney per ascoltare un gruppo che l'80% della compagnia non aveva mai sentito...i RATATAT.
Considerazioni sparse:
- da 10 e lode il gruppo rock che ha suonato come sparring partner: protagonista una giapponesina pazza, che invece di cantare urlava, che inneggiava al metal e che si è buttata tra la folla festante in preda a un pogo feroce;
- da galera la coppia di deficienti che, quando ancora il concerto non era iniziato, mi è crollata sul ginocchio mentre ero fermo: un male provato raramente e che ha parzialmente rovinato la mia serata. Ancora oggi mi fa male a correre, ora attendo un pò di giorni sperando che si risolva tutto, considerato anche che giovedì prossimo abbiamo i playoffs del torneo universitario di calcetto;
- la prossima volta che rinasco, lo faccio in Australia e mi metto a fare il cosidetto "patataro": fuori dal locale c'era infatti un ragazzo che vendeva hot-dog a 3 dollari e pan carrè con un pezzo di carne a 5....era colmo di gente! Ma io mi chiedo: come fa la gente OZ ad accontentarsi di una fetta di pan carrè? Tsk! Ho già in mente di avviare un business con vari panini cotoletta-peperoni-cipolle-ketchup-maionese-insalata delle 5 di mattina;
- se guidate in Australia, beh, attenti ai segnali: mentre tutti dormivano, io e il mio guidatore Fra stavamo tranquillamente girando a destra, come indicato dai segnali stradali, quando, due secondi dopo, ci siamo trovati con un 90 davanti a noi...ROVESCIATO! Quando abbiamo visto i primi fanali di macchine venirci incontro, Fra ha sterzato con un'inversione a U che ha fatto risvegliare tutti...
l'altra macchina, grazie ai segnali, è stata assalita da una marea di conigli notturni festanti...poverini, devono fare festa anche loro!
- avendo fatto la carta di credito in Australia, ho anticipato io i soldi delle macchine. Questa mattina, dopo 4 ore di sonno, ci svegliamo e, con una macchina, andiamo a prendere l'altra che il nostro amico aveva posteggiato nella via dell'AVIS, che ci aveva noleggiato le due car. Arriviamo e ...cerca, cerca, cerca...cerca cerca cerca..non ritroviamo la macchina...il sangue iniziava a scorrere veloce nelle mie vene quando dopo mezz'ora, ci siamo accorti di aver sbagliato la via. Era la parallela...due cretini italiani che ridono in mezzo a Sydney alle 9 di mattina.
- dopo lo spavento, abbiamo mandato a fuck la mezza giornata dedicandoci al cazzeggio: obiettivo Leichardt, il quartiere italiano di Sydney. Quartiere italiano che si contraddistingue per un forum, una piazza con una statua di Dante, e una marea di giapponesi che si fanno le foto davanti ai cartelli dei ristoranti italiani...quasi quasi mi facevo pagare per fargli fare una foto con un vero italiano. Anyway, una delusione. A parte il supermercato, dove sembravamo tre bambini a Gardaland: in successione, abbiamo trovato....prosciutto crudo (olè), mozzarella (olè), The San Benedetto (quello che ne bevi un goccio e fai 10 litri di pipì...comunque, olè!), formaggi e vini italiani vari (olè!), ma soprattutto i PAN-DI-STELLE.
Una lacrima mi è scesa.
ITALIANS UBER ALLES
G' day, mates!
Alby

p.s. nella foto, io e Costa (che qui tutti chiamano CoNsta) alla festa mascherata universitaria...Blues Brothers rulez!