Friday, January 29, 2010

7

AUSTRALIAN OPEN (DAY 347)


E finalmente, allo scoccare dei dodici mesi, ho preso un volo JetStar e me ne sono andato a Melbourne!

[piccolo particolare...26 anni prima di venire in Australia: voli presi 8. Un anno in Australia: voli presi 13!]
Ricordo ancora quando l'anno scorso, di questi tempi, la capitale del Victoria era sulle pagine di tutti i giornali per quella che viene nominata, in Australia, la piu' grande catastrofe naturale della storia (massimo rispetto per le 200 vittime, ma cosi' su due piedi, mi viene da dire Tsunami who?) e mia madre, tutta preoccupata per la mia partenza, mi disse: "ma sei matto ad andare? e' vicinissima a Sydney sulla cartina!".
Effettivamente si', sulla cartina le due citta' piu' importanti di questo continente sono molto vicine, ma la realta' corrisponde a 800km e un'ora e mezzo di aereo, questo per offrire un esempio dell'enormita' dell' OZ.
Anyway, motivo della visita erano gli Australian Open di tennis, che l'anno scorso, a causa del fuso orario, vedevo solo con mirabolanti maratone di prima mattina!
Ma parliamo prima di Melbourne: tutti mi avevano tempestato, definendola come "europea" e...beh, la prima cosa che si nota passeggiando attraverso le mille varie viuzze, e' proprio quella.
Tenderei a definirla un mix tra Venezia e Milano :)
Molto bella, molto accogliente, ma sinceramente mi tengo volentieri la mia Sydney! :)
Il tempo e' molto strano: ci puo' essere un caldo afoso (secondo me l'ultima giornata ha raggiunto i 40 gradi) oppure, soprattutto di sera, fare del gran freddo, costringendoti a mettere la felpa in estate!
Abbiamo anche affittato una macchina, per andare a una festa in casa organizzata da un'amica italiana, a un'ora da Melbourne, con la strada che costeggiava il mare...favoloso!
La festa era in stile australiano, con soli australiani che non facevano null'altro che bere, a parte una ragazza che infatti se n'e' andata dopo nemmeno un'ora.
Sono stato presentato a una ragazza bionda, che 4 giorni dopo sarebbe partita per l'Argentina, e questa, notevolmente brilla, ha esordito con un "NECESITO SEXO" alche' io ho risposto con una faccia leggermente sorpresa e un "beh, penso che hai tutte le carte in regola per farti amare in SudAmerica!".
In un anno passato qui, e' stata la mia unica festa con soli australiani, che non facevano altro che bere, finire il cocktail o la lattina, prenderne un'altra e ricominciare il ciclo: devo pero' aggiungere che il ragazzo dell'amica che ci ospitava e' stato un tesoro, accogliendoci favolosamente e facendo di tutto per farci sentire a nostro agio...grande Steven! Comunque, alla fine, per non mancare ai luoghi comuni, ha vomitato nel lavandino eh eh.
Ma torniamo al tennis: esperienza meravigliosa e unica!
Siamo, devo dire, stati molto fortunati per quanto riguarda la selezione delle partite (che viene decisa solamente il giorno prima, quindi si prende il biglietto e si spera!): il lunedi' ci siamo gustati l'italiana Schiavone rischiare di vincere contro Venus Williams, Davydenko contro Verdasco finita al quinto set e l'impressionante Serena Williams vincere facilmente contro l'idola di casa, la Stosur.
Tre partite quindi, tutte con un loro perche'; senza contare il fatto che, da buoni italiani, ci siamo spostati dal posto che avevamo prenotato...alla terza fila! E ci siamo gustati una partita e mezza vedendoci la partita a un passo dai campioni!
Il giorno dopo abbiamo acquistato un ground pass, che permetteva di vedersi tutte le partite, tranne quelle all'arena principale, la Rod Laver Arena.
Ci siamo visti, in prima fila, l'italiana Pennetta che giocava in doppio (lei e' meravigliosamente bella), le mitiche leggende del tennis Pioline/Forget vs. Martin/Muster (piu' che altro un'amichevole esilerante, anche se i due francesi erano mooolto composti, mentre l'altra coppia sembrava una banda di show entertainer!), il cileno Gonzales/Ljubicic vs. una coppia di finlandesi, e soprattutto il doppio con le sorelle Williams!
Atmosfera bellissima, anche se nell'incontro dell'australiana i tifosi continuavano a urlare COM'ON SAM! anche quando la poverina era sotto 6-3, 5-1 e non riusciva a mettere un punto contro quella bestia di Serena Williams!
Speravamo di vedere uno tra Djokovic, Nadal e Federer, ma il primo aveva una partita semplicissima, il secondo si e' ritirato, il terzo ha vinto in meno di due ore di gioco!
Per il resto, continua il countdown, mancano sedici giorni alla partenza!
Da tre giorni sta dormendo a casa mia Tia, conosciuto prima virtualmente e poi diventato un grandissimo amico: ogni sera abbiamo una missione da compiere, cioe' ammazzare i ragni che ci impediscono di entrare in casa, in mezzo a un giardino con tre entrate.
Due sere fa abbiamo provato la prima entrata: ragno discreto! Ci spostiamo e vediamo questo qui, il mio nuovo migliore amico: http://www.youtube.com/watch?v=jw6pfKxnXBA
Poi ancora, seconda entrata, ancora, altra tela! Terza entrata, altro mega ragno. Non potevo entrare in casa...allora ho preso la prima cosa che ho visto, un mattone, e ho spaccato la tela...chissa' se ho ammazzato il ragno!
Questa situazione e' un po' stressante, vivere in un appartamento del genere non vale assolutamente la pena, pero' altre due settimane ed e' finita! Certamente nel caso tornassi a Sydney, casa nuova! La mia ex-inquilina tedesca e' a casa da due giorni, stesa sul letto, per un'infezione dovuta a una puntura di un animale, probabilmente mentre era in mare...L'Australia e' bellissima, ma puo' essere anche molto, ma molto pericolosa!
That's all, folks!
Alby
p.s. chi e' Silvia che commenta sempre? :)

Friday, January 22, 2010

5

HUNTSMAN (DAY 340)

Sapete cos'e' un huntsman?
Molto probabilmente no. Nemmeno io lo sapevo fino a due sere fa, in realta'.
Rilassato e sdraiato sul mio mega lettone, stavo tranquillamente checkando le mail e i vari social network, quando noto che le mie palpebre si stanno lentamente chiudendo.
Bene dai, mi dico, ora vado in bagno, lavata ai denti e poi a nanna.
Alzo gli occhi e...

BUM!
Lui! Il mio nuovo nemico!
Un ragno sui 10-12cm!
La prima reazione che ho avuto e' stata quella di fare un salto all'indietro con un movimento che non facevo da quando avevo 16anni e iniziare a imprecare.
Insomma, un ragno cosi' grande, saltato a 10 centimetri da me (non oso immaginare se mi fosse saltato in testa!)...per lo piu' in Australia, un po' di paura l'avrebbe fatta a chiunque.
Continuando a imprecare, cosa decido di fare? Naturalmente delle foto con l' iPhone, eh eh.
Faccio due tre foto con mano tremante, come si puo' vedere, per poi decidere che uno solo tra noi due poteva sopravvivere!
Prendo la mia scarpetta da Cenerentola (un 48.5!) e penso: cazzo, se non l'ammazzo al primo colpo, la nottata e' andata. Non faro' altro che cercarlo tutta notte...e poi come si fa a dormire quando si sa di avere un ragno in camera? Per lo piu' una camera non propriamente gigante!
One shot. Only one shot.
Prendo la mira e zac, lo uccido. Prima di ucciderlo sento una specie di bzzzz, ma non mi preccupo.
Carico la foto su facebook, e, per fortuna, il mitico Lucio mi annuncia che quello che ho appena ammazzato non e' nient'altro che il famoso huntsman: famoso per essere uno dei ragni piu' innocui di tutta l'Australia, che colpisce solamente se provocato e non e' velenoso.
Quello che mi preoccupa (ancora adesso!) e' il rumore prodotto mentre lo stavo ammazzando che, secondo wikipedia, viene fatto quando il ragno identifica un ferormone lasciato dalla donna per accoppiarsi....quindi ho il sospetto che ce ne sia un altro.
Anyway, inizio a pulire tutto, sposto tavoli, armadi e soprattutto il letto, perche' io, li non ci dormo!
Aziono anche l'aspirapolvere (alle 11pm, poveri i miei inquilini) e finalmente a mezzanotte me ne vado a nanna. Non una nanna propriamente tranquilla, eh?
Arrivo al lavoro, racconto tutto al mio boss che mi dice: "ma stai scherzando? L'hai ammazzato? L'huntsman e' buonissimo, dovevi prenderlo, metterlo in un contenitore e portarlo in giardino".
Io rimango abbastanza shockato, dal punto di vista di un europeo il cui ragno piu' grande che abbia mai visto era forse 2cm, e non certo nero e peloso come l'huntsman (ho pensato fosse una tarantola!).
Ecco, se c'era qualcosa che ti fa dire: Bella l'Australia eh...pero'...
siamo serviti!

Albe

Monday, January 18, 2010

1

A PLACE IN THE WORLD (DAY 336)

Non so quanti di voi abbiano mai letto "Un posto nel mondo", so che molti di voi faranno una faccia schifata a vedere accostato il nome di Fabio Volo al nominativo di scrittore, ma per il sottoscritto questo libro e' meraviglioso, oltre che ad essere uno dei miei libri preferiti.
Il weekend appena passato e' stato, come dire, un'esperienza incredibile, solitaria, faticosa che servira' per il mio futuro e che mi ha lasciato molto tempo per pensare, considerata la quantita' di tempo che ho passato vicino alle nuvole.
Ho letto, ancora, per l'ennesima volta, quel libro. Non seguendo la cronologia proposta dallo scrittore, ma saltando di capitolo in capitolo, leggendo un pezzo qui e un pezzo li, assaporandolo durante i mille momenti di sonno-da-due-minuti. Il mio capitolo preferito descrive la Mulher del Abraco, ma devo dire che, nel corso delle varie ennesime letture, ne sto apprezzando anche altri.
Molti i temi trattati, molti i temi a cui sono legato, molti i temi che si sono riproposti in questo anno che si sta concludendo.
Insomma, ogni volta che leggo questo libro mi sento totalmente coinvolto.
Come sempre, mi ha fatto pensare alla profondita' dell'esperienza australiana, a quanto mi sia servita, ma anche a quel sentimento che covo dentro di me e corrisponde alla curiosita' che ho di scoprire me stesso sempre piu' profondamente, fino ad arrivare a conoscermi completamente.
L' OZ e' stata favolosa, ma e' solo un passaggio di un lungo cammino che sto facendo durante questi anni e che spero mi porti ad un arricchimento personale.
Ripensavo ai miei due anni passati a Milano: una citta' che non sono mai riuscito ad amare in pieno, per la gente in primis, per il tempo, per l'impossibilita' di avere un sistema trasporti sufficiente, per la mancanza di acqua, e per tanti altri fattori.
Ho sbagliato, ammetto, a non vivere Milano al 100%. Quando potevo, tornavo volentieri a casa, dai miei amici di sempre, alla comodita': a volte partivo addirittura il lunedi' mattina per non perdermi la partitella domenicale delle 18.00 con gli amici, l'aperitivo e il posticipo di serie A con pizza. Amo il mio paesino, che ci devo fare? Pero' so anche che, ora come ora, devo starne lontano.

E mi conosco. Eccome se mi conosco. Per quello non volevo tornare a Milano.
Per quello sono andato in Spagna. Per quello ho scelto l'Australia (certo, un po' troppo lontano potreste dire!). Perche' so che, allo stato attuale delle cose, preferisco vivere la mia vita in un posto (nel mondo) frenetico, dove puo' capitare una giornata in cui conosci 5 persone da 5 continenti diversi e scambi tre lingue (un po' ambigua questa!) come se fossero piatti.
Tutto cio' non vuol essere un attacco ai miei amici italiani, anzi li adoro e non vedo l'ora di rivedere e abbracciare tutti loro, ma e' solamente un modo diverso di vivere la vita, direi una volonta' diversa.
Puo' essere un difetto, quello relativo alla mia convivenza di Milano? Beh, io lo vedo molto come un tentativo di non ricadere in errore.Piu' esperienze avro' vissuto in vita mia, piu' saro' contento. Piu' avro' vissuto cose diverse, piu' sapro' muovermi. Piu' errori avro' fatto, meglio sapro' affrontarli la volta successiva. Cosi' la penso io :)

Il libro mi ha fatto ripensare anche al rapporto che ho con il mio migliore amico, due scemi con ambizioni completamente diverse. Quando tornai dalla Spagna, pensavo di aver trovato l'unico modo di poter vivere, e glielo martellai in testa per 6 mesi, quando esausto mi disse: "Alby, siamo diversi". Mi feci una risata e gli chiesi scusa.
[Anche se io sono ancora convinto che lui sia piu' di cio' che e', che comunque e' gia' tanto]
Dopoquesta parte "new age", torniamo all'attuale.
Una cosa favolosa sta avvenendo nelle ultime settimane ed e' la speranza, la volonta', chiamatela come volete, dei miei amici di qui di riavermi tra di loro. E' un qualcosa di, ripeto, favoloso, che mi fa sentire importante e ben voluto. Percepirlo e' bellissimo. Pochi giorni fa Victor, un amico spagnolo, era un po' ubriaco e, mentre stavamo cambiando una canzone, mi abbraccia e mi dice: "yo quiero que tu vuelvas, todos queremos que vuelvas, Albe...tienes que volver, joder! Dame un abrazo" E io che me la ridevo, completamente compiaciuto dal tutto.
E' importante avere dei punti fermi qui a Sydney, sono una delle ragioni che mi hanno portato alla scelta di tentare la carta australiana anche per il prossimo anno.
Ieri sera, dopo 2 mesi, ho finalmente chattato con i miei genitori, vedendoli dopo un sacco di tempo, considerato che hanno cambiato casa e che Fastweb ha riallacciato la connessione con tempi abbtanza lunghi, per usare un eufemismo.
[Tra le altre cose, tornero' in Italia con una cosa nuova, doppia emozione!]

Abbiamo parlato un'ora e mezza, ridendo come dei pazzi: io sono felicissimo di rivederli tra un mese e vedo il mio ritorno in terra italica come la prima visita di un bambino a Gardaland!
I miei genitori, mia sorella, la mia famiglia, i miei amici, la Bardolino di sempre, il lago di Garda, la pasticceria, il macellaio, il giornalaio, e tante mille altre cose. Potrei esplodere dall'emozione.

Non vedo l'ora. Il countdown e' continuo nella mia testa, ma non lascio che questo prenda il sopravvento sul mio ultimo mese australiano! E cosi settimana prossima me ne andro' a Melbourne, per visitare la citta' e soprattutto per vedere dal vivo gli Australian Open di tennis! Wow!
E forse ci sara' in programma una gita al Royal National Park, gia' visitato, ma sempre meraviglioso e pieno di cose nuove da scoprire.
La figlia del mio Boss si e' sposata e ha organizzato il kitchen tea: cosa sarebbe? La sposa, poche settimane prima del matrimonio, organizza una giornata a casa propria con le amiche, che portano tazze, piatti, ecc ecc tutte cose utili per la casa. Si resta in casa tutto il giorno, si mangia, si beve, si gioca a carte...mmmm, fantastic! Non ho chiesto al boss se questo corrisponde all'addio al nubilato italiano, meglio evitare eh eh.
Infine, vorrei ribadire come non riesco a capire le donne australiane.
Dopo essere uscito con una ragazza mercoledi', parliamo un po' di come le ragazze vogliono essere trattate qui.
Si parla di uomini parecchio violenti, zero romantici, attenti piu' alla birra che al vestitino sexy della fidanzata, Fin qui ok, stereotipo di ragazzo australiano ampiamente confermato in questi 11 mesi.
Successivamente le chiedo come comportarsi quando si ha il numero di una ragazza.
"Mai farsi sentire immediatamente, devi aspettare 3-4 giorni per un text message e poi aspettare 6-7 giorni per una sua risposta".
Siccome eravamo al second date, mi ha detto che dovevo scriverle la notte stessa per convincerla che doveva accettare il mio invito a cena (....)
Le scrivo un sms secondo me (e secondo quella babba di Glo) carinissimo, passano i giorni e lei non risponde, fino a quando oggi mi dice che ha bisogno di altro tempo per capire se e' interessata o no!
Dopo 2 appuntamenti, andati bene tra l'altro! Doh!
Le ho scritto che poteva cercare qualcun altro a cui interessarsi :D
That's all, folks.
Albe

Sunday, January 03, 2010

5

2K10 (DAY 321)

Happy tùtausendendten!

Che casualità, ho notato or ora che scrivo questo post nel giorno 321 della mia avventura australiana...3, 2, 1 come il countdown per l'arrivo del nuovo anno, la prima New Year's Eve trascorsa a Sydney, la prima volta che festeggio un anno dieci ore prima di quanto abbia mai fatto in tutta la mia vita europea.
Sono state due giornate fantastiche, l'ultima dell'anno iniziata nell'ormai famosa Thomson Street, dove abbiamo cenato con pasta e tapas cucinate dalla Spanish-Italian connection, per poi spostarci a casa di Victor, un nostro amico attualmente in Spagna e che ci aveva lasciato le chiavi del suo appartamento in Potts Point, con una vista molto buona di Opera House e Harbour Bridge, da cui sarebbero partiti i famosi fuochi d'artificio di Sydney, quelli che in Italia si vedono sempre al telegiornale delle 18, per intenderci.
I fuochi sono stati meravigliosi, dodici minuti fantastici che potete vedere qui e che hanno fatto emozionare il sottoscritto: ho provato emozioni strane, dalla malinconia all'euforia all'incredulità alla concentrazione allo sfogo alla gioia, ecc ecc.
Personaggione della serata una francese che, oltre ad avere risposto 5 volte alla mia domanda "ma come ti chiami?" ha ben pensato di rispondere con un "non fare troppo l'italiano e sii sincero" al mio apprezzamento sui suoi occhi. Colpito e affondato, tac.
Comunque, si chiamava Camile. O almeno credo.
Terminati i fuochi, con un livello alcolico abbastanza alto, ci ha raggiunto la crew Siracusana, per spostarci a casa di Fernando, altro amico spagnolo, dove abbiamo terminato la serata alle 6. Fatti gli auguri al mio piddaro (l'equivalente del kebabbaro) di fiducia, taxi e a casa alle 6.30.
Orari in linea con i ritorni italiani, insomma! Peccato che 1) in Italia non mi sia mai capitato di essere svegliato dai genitori alle 10 di mattina, mentre aprivano lo champagne per festeggiare il loro 2010 2) in Italia, solitamente, passavo il primo giorno dell'anno a dormire, per poi trovarmi verso le 4-5 del pomeriggio a bere qualcosa, prettamente analcolico, con gli amici.
Nulla di tutto questo, visto che avevo preso i tickets per il
Field Day 2010
evento che si ripete ogni anno a Sydney, organizzato a Domain, zona fantastica immersa nel verde a un passo dai grattacieli.
Il festival sarebbe durato dalle 11am alle 11pm, e così la sveglia è stata leggermente early!
Il concerto però è stato strepitoso, con musica strepitosa, che abbiamo ballato (io, due amici italiani, e poi un mix di australiani tedeschi francesi e spagnoli) fino alle 11pm, fermandoci solamente venti minuti per rifiatare. Ne è valsa la pena, ne è valsa veramente la pena.
Io penso di essere arrivato a fine festival grazie alle 6 redbull che ho ingurgitato nel corso della giornata, ma penso che altri partecipanti al festival si siano divertiti in altri modi, considerati gli 83 pusher arrestati durante la giornata!
La musica, mix tra indie rock, techno e house, è stata strepitosa, e ha raggiunto il top alle 5pm quando ha iniziato a piovere, mentre Roger Sanchez stava playing: favoloso, una sensazione di libertà che non si può descrivere, serenità e felicità insieme, ballavamo sotto la pioggia...speechless. Sicuramente uno dei top10 moments del 2010!
Hanno cantato anche i Presets e altri gruppi che non conoscevo, fino al top dei top alla fine con i 2ManyDjLive, semplicemente strepitosi, con folla in delirio e termine del concerto sancito da milioni di coriandoli fatti sparare in aria.
E così è iniziato il 2010, come mai l'avevo iniziato, e come lo vorrei iniziare anche l'anno prossimo, e gli anni seguenti.
Il 2009 ha dato tanto, in termini di esperienze e di persone conosciute. Il 2010 chissà, per la prima volta non mi voglio chiedere nulla, e follow the flow.
Have a great 2010, you all!
Albe