Saturday, December 18, 2010

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SPONSORSHIP! (DAY 667)


Sono irrecuperabile, lo so.
Un altro mese e mezzo senza un post: argh, imbarazzante.
"Sto lavorando un sacco" vale come scusa?
Al contrario del precedente lavoro, dove non avevo nessuna responsabilità importante, avevo fatto le 7 di sera una decina di volte in un anno e i weekend erano completamente liberi, il mio nuovo lavoro è leggermente impegnativo, per usare un eufemismo. Welcome to Sydney, welcome to business, baby.
Alla faccia del "take it easy, no worries!"
Lunghe serate in ufficio tra pizze e birre, weekend con chiamate dalla Cina e Skype Calls con Los Angeles, decisioni finali che passano dal sottoscritto....fermate il mondo, io voglio scendere da questa macchina velocissima, non sono pronto a tutte queste responsabilità!
Quattro mesi fa rompevo le palle al mondo lavorativo alla ricerca di una vera occupazione, di responsabilità e di motivazioni: ora mi si potrebbe rispondere con un "hai voluto la bicicletta? bene! Ora pedala e zitto!".
Questo lavoro mi rende contento, ma ci sono due aspetti da limare, uno conseguenza dell'altro.
Lavorare fino a tardi, e lavorare durante i weekend: se per il primo fattore non è un grande problema, il secondo lo è.
Non staccare mai, essere sempre reperibile è pesante. E' successo che mi chiamassero alle 2 di notte, un sabato sera, mentre ero con gli amici assalito dalla fame chimica post-serata: avevo anche bevuto un paio di birre e vedo un numero strano che mi chiama "Hey Alberto, I'm Will." A cui io ho risposto..."mmmm...Will...Will I am? " (solito scemo!)
"No, sono Will dalla Cina, il tuo collega. Senti, ma come mai non hai risposto alla mail che ti ho mandato prima? Mi sembra di avertela inviata alle 9pm, ora cinese...fammi controllare, a mezzanotte ora di Sydney..son già passate due ore!"
Immaginatevi la mia faccia.
Obbligato a tornare a casa alle 2 di notte di un sabato sera per lavoro, con varie birre sul groppone, e gestire un problema con...il Development Team...cose che non ho mai fatto, lavoro da informatici, ma si sa... è una start-up, quindi si deve essere capace di arrangiarsi, tirarsi su le maniche, provarci..e avere successo, cioè terminare il lavoro.
La domenica successiva ho dovuto lavorare, in ufficio mentre i 30gradi e il sole di Sydney mi facevano bestemmiare in aramaico. E il sole ha fatto cambio con la notte, con lavoro terminato alle 4am.
Anche perchè...rullo di tamburi...tutte queste ore non sono state pagate.
E mentre uno dei lead investors mi mandava una mail di default, un secondo mi mandava una mail arrogante per una risposta che non avevo avuto il tempo di inviare.
Ma dico io: per il primo, hai un PHD? cerca di usare la testolina e se vuoi ringraziarmi, sii efficiente e usa delle parole diverse.
Per il secondo? You gotta be kidding me, asshole.
Naturalmente il giorno successivo ho preteso un colloquio con il mio capo: non sono uno che si lamenta spesso, ma quello che era successo era inamissibile, senza essere pagato.
E cosi' ho ottenuto una promozione, l'aumento di stipendio, delle policies per chi lavora durante il weekend e...altro rullo di tamburi...LA SPONSORED VISA.
Eh già, la famosa Sponsorship che desideravo fin dal primo giorno qui a Sydney, all' Opera Bar con la mia amica milanese che mi decantava le bellezze di Sydney (e ora è in Canada haha, grande Lauretta), la Sponsorship che ho cercato per un anno nel mio lavoro precedente e che mi veniva promessa prendendomi per il culo....eccola lì.
Sarò sponsorizzato (sempre che il governo accetti), mi verrà aumentato lo stipendio (sempre che io lo accetti, lol) e potrò rimanere in Australia ancora, 2 o forse 4 anni, ancora non lo so.
Detto questo, il lavoro mi piace: impegnativo sicuramente, pieno di responsabilità, con nuove sfide ogni singolo giorno. Gestisco un team di 3 persone, con la quarta "coming soon" e sono contento: grandissimo rapporto con il mio capo e grande stima (che si esaurisce se i numeri non arrivano eh eh) dal top management.
Sono contento, anche se lavoro veramente tanto. Forse è la giusta punizione per quanto poco lavoravo nel precedente lavoro :)
E, come spesso succede quando si fanno dei piani, ecco arrivare la news: esattamente il giorno dopo che mi viene offerta la Sponsorship, una Project Manager con cui lavoro mi ha contattato, dicendomi che avrei la testa/skills per lavorare con lei, nella stessa azienda di ora. Io non l'avevo nemmeno presa in considerazione, quando il giorno dopo mi ricontatta e mi dice: "Alberto, questo sarebbe lo stipendio, comprensivo di Green Card, naturalmente dovresti passare tramite la selezione finale, non sarebbe il tuo lavoro, faresti zero strategia e dovresti solo lavorare su progetti e consegnarli, ma LOS ANGELES ti aspetta".
Hang on...Los Angeles? Io? Los Angeles? La città degli Angeli?
Immaginate la mia soddisfazione: insomma, LOS ANGELES!
Ci ho pensato un paio di giorni: non so se ero più felice per l'offerta o se pensavo a che fare.
Alla fine, ho scelto per Sydney. Ancora.
Los Angeles non era immediata, non era un'offerta certa, non era stata formalizzata e il processo non sarebbe stato breve.
Devono ancora adesso approvare il budget, e avrei dovuto passare la selezione finale ( e sarei andato a lavorare per lo stronzo arrogante di cui ho parlato prima eh eh). Insomma, un processo che quantifico in 2/3 mesi.
Mentre dall'altra parte, mi era stata appena offerta la sponsorship e un contratto di 2/4 anni, una sicurezza, in un ambiente che mi piace, dove mi trovo bene, dove sono un Team Manager e c'è uno splendido rapporto con il mio capo, in cui faccio strategia.
In avanti, in un futuro prossimo, chissà.
Però essere chiamato da Los Angeles è stata una bella iniezione di fiducia per me, per il mio orgoglio.
A volte penso che il mio Lago di Garda è perfetto per me, a volte penso che non potrei più tornarci permanentemente: è un dubbio che avrò per sempre.
Nel frattempo vivo. E cerco di prendere il massimo da questa esperienza.
E a proposito di lavoro, mi scuso per il post abbastanza noioso. Sono successe tantissime cose nel frattempo, dalla stalker al compleanno, dagli U2 a Jay-Z, da Lei a Lei Non Più, alla festa di Movember.
E prometto di cercare più tempo per parlare di cose più frivole e interessanti :)
Un abbraccio, Albe

Monday, November 08, 2010

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DOVE SONO FINITO? (DAY 627)

Sono qui, sono qui!

Pochissimo tempo per scrivere, equindi vado di lista (della spesa)!
Sono successe così tante cose, che probabilmente mi sono già dimenticato di 3/4 degli episodi!
A volte, così come per la vacanza che vi sto per narrare, penso che bisognerebbe girare con una digitale e un block notes per ricordare tutto; altre volte invece, come in questo caso, tutto questo non serve, serve solo lasciarsi andare, fare un bel sospiro e buttarsi completamente nella vita.
Anyway, eccovi serviti:
- la vacanza tra Great Ocean Road, Kangaroo Island e Adelaide è stata meravigliosa. Natura, colori, emozioni, un'esperienza unica senza alcun pensiero per la testa. Matteo è stato un grande compagno, mi ha sopportato per una settimana, povero lui. Definirei la Great Ocean Road come un pazzo e folle amore che dura due giorni e che vorresti riprovare ogni tanto: le onde,
l'oceano,
il silenzio, il verde, le storie di vasselli che affondano e che ti sembra di vedere e vivere, la sabbia, camminate, panorami romantici. Svegliarsi alle 5 di mattina e vedere l'alba, seppur con la pioggia, ai Dodici Apostoli è un'esperienza indimenticabile. Dormire in un ostello dove ci siete solo tu e il tuo amico, arrivare in una cittadina dove il ristorante migliore chiude la cucina alle otto di sera. Guidare su strade che sembra di essere sulle montagne russe a Gardaland, guidare e rischiare varie volte di andare fuori strada perchè si, sei così attratto dall'oceano che non ti rendi nemmeno conto che sei alla guida e vorresti un pilota automatico per poter ammirare il tutto con calma. E arrivare alla fine della Great Ocean Road, e volere tornare indietro, e rifarla tutta. E tuffarsi in quell'oceano, senza tornare mai più a terra :)
Kangaroo Island è natura: due giorni tra pinguini di notte, canguri, koala, foche, pellicani, deserti, strade rosse e solitarie, con macchine cheincontri ogni mezz'ora e ti salutano, con un traghetto che è l'unico mezzo per raggiungere quest'isola sperduta, e la cittadina con 300 abitanti e un australiano che difficilmente si capisce.
E' camminare tra le rocce, stando attenti a non farsi male, e scoprire una spiaggia inattesa. E' vivere la natura alla sua massima potenza, è emozionarsi per (ancora, son noioso) una pioggia forte, forte emotivamente, mentre guardi l'oceano e delle foche si nascondono. E' conoscere i canguri e trovarsi inaspettatamente insicuri su come si muoveranno, con quel loro saltellare!
Adelaide, con Barossa Valley, è stato il relax dopo 5 giorni a guidare minimo sette ore al giorno, e rilassarsi dormendo su un tour bus che ti porta a vedere il primo insediamento tedesco in Australia. E una città che è vuota il sabato mattina: perchè tutti sono al mercato, tutti ma proprio tutti!
E' stata una vacanza che mi resterà nel cuore, per le tante ore di guida, per i tanti pensieri, per la musica, per lo stress che avevo accumulato nella ricerca lavoro, per quel break che mi serviva, per le onde, per l'oceano, per i colori, per il verde, il rosso, l'azzurro e per i silenzi che si, valevano più di mille parole. Per le onde, che mi sanno sempre far emozionare, e in cui mi ritrovo: chiamatemi pazzo, ma vorrei vivere in mezzo all'oceano, forse anche sott'acqua :D
Mi accontenterò di una casa con vista Oceano ;) E una vacanza da ricordare per un grande amico, con cui ho condiviso questa esperienza. Lui e la sua Lonely Planet, ahaha!

- ho trovato lavoro! Una sola settimana di disoccupazione ed eccomi ritornato in scrivania, come Digital Media Manager. Il mio capo è un americano, di colore, 35 anni, con il sorriso alla Eddie Murphy, sempre sorridente, che balla in ufficio e veste jeans, maglietta e cappellino all'indietro...il General Manager! Il lavoro mi piace (anche se sono sempre convinto che son fatto per non usare il mio cervello eh eh) e sembra che ci siano possibilità di sponsorship: ah, lavoro a 8 minuti a piedi da casa, quindi bene!


Ho anche due ragazze sotto di me (non siate maliziosi!), quindi ho un sacco di responsabilità, se paragonato al lavoro precedente! Unico problema, il fatto che la Office Manager si sia innamorata di me, nemmeno troppo velatamente eh eh! Peccato che non sia proprio attraente e di primo pelo: continua a chiamarmi naughty boy, ed è abbastanza paurosa la cosa!!!

- tante feste, amici come Lele, backpackers nights, una nuova inquilina che entra e porta videogames e dvd come fossero caramelle da dieci cent, una festa di compleanno del mio inquilino assurda, una ragazza australiana un pò pazzerella, un'inglese che mi fa impazzire ma che vive in Nuova Zelanda da 5 mesi, e infine, si, i miei 28 anni. Giovedì 4 novembre ho compiuto dieci anni dal giorno in cui sono diventato maggiorenne: non sono riuscito a rispondere a tante domande della vita, ma sono contento della maggiorparte delle cose che ho fatto finora. C'è sempre da migliorare, c'è sempre da esplorare, c'è sempre da vivere.
I miei migliori amici di Bardolino e la mia famiglia hanno celebrato il mio compleanno, in Italia, tutti assieme, mandandomi il video della serata.
Ora, qui sto bene, ho sempre questo bisogno incessante di vivere una vita veloce, ma questa grande fortuna, queste persone a Casa che mi vogliono bene, è la cosa più rassicurante che possa esistere. Mi mancate ;)
Buonanotte, Albe

Wednesday, September 22, 2010

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22 SETTEMBRE (DAY 582)

Me ne sono accorto solamente ieri, ma sembra che il 22 settembre sia una data abbastanza ricorrente nella mia vita all'estero.

Il 22 settembre 2004 partivo per la Spagna, destinazione Valencia, ignaro di tutto cio' che mi avrebbe cambiato la vita nel successivo anno Erasmus. Se ci penso ora, ancora scoppio a ridere e mi chiedo come abbia fatto il mio fisico a supportare quei tempi
Il 22 settembre 2009 iniziavo a lavorare per Agresso come Marketing Coordinator.
Il 22 settembre 2010, oggi, festeggio i miei diciotto mesi in Australia. Inizia ad essere grandicella la mia esperienza australiana, siamo lontani da quel 15 febbraio 2009, quando lasciai Bardolino per realizzare il mio sogno cangurotto.
Sono un po' emozionato mentre scrivo questo post: dieci minuti fa ho mandato una mail a tutti i miei colleghi, annunciando la mia dipartita, e ho gia' risposto tre e-mail che mi hanno sinceramente commosso.
Mi guardo indietro, un anno fa, era il mio primo vero giorno di lavoro in Australia: non avevo dormito la notte, ero agitatissimo e preoccupato. Vivevo ancora a Bondi Junction, nella casa dei ragni. Ora sono qui, stessa scrivania, guardando l'Harbour Bridge, una vista che mai avro' piu' in vita mia, pronto a impacchettare tutte le mie cose e ad andarmene venerdi'.
E' stata una grande esperienza, incredibile in alcuni aspetti, ripetitiva in altri, di cui probabilmente non riesco attualmente a cogliere tutti i lati positivi, che sicuramente riconoscero' in futuro.
Arrivare in una multinazionale, interagire con soli australiani, conoscere bene quella meravigliosa persona che e' il mio capo, le pause pranzo con il panino portato da casa e poi a dormire mezz'oretta sulla panchina vicino alla baia, le conferenze, il viaggio a Brisbane, il non-capire le scelte del CEO (tutt'ora ho difficolta' ah ah), la Beer O'Clock, la cena prima del ritorno in Italia dove io un collega e il mio capo eravamo ubriachissimi, il tenermi sulle corde continuo fino all'ultimo giorno del CEO.
E' finita, da lunedi' sono un disoccupato, ancora :D
Sara' strano svegliarsi e stare a casa: ho anche detto al mio inquilino che magari mi svegliero' la mattina alle 7, doccia, vestito e via, da qualche parte a fare colazione leggendo il giornale camuffando la mia situazione lavorativa, per poi tornare a casa alle 6, come le persone che non hanno il coraggio di comunicare il licenziamento in famiglia.
Avro' un sacco di tempo libero. E avro' anche i tre-quattro mesi che indicativamente mi sono dato per trovare un lavoro: in caso contrario, tornero' in Europa.
Onestamente ho molta paura dell' Italia, le notizie che arrivano non sono positive, cosi' come quelle relative alla Spagna che sarebbe la mia destinazione favorita.
Ma penso anche che nella vita non si sa mai, che spesso e' bella anche per come riesce incredibilmente a sorprenderti e a proporti strade e sfumature che mai avresti pensato di poter incontrare in questo grande viaggio.
A proposito di viaggi, sono appena tornato da una vacanza meravigliosa, da pelle d'oca quale sto avendo ora pensando ai magnifici posti visitati, lungo la Great Ocean Road, Kangaroo Island e Adelaide. Ma questo e' un altro post, promesso.
Con tanti altri temi, compresa la nuova inquilina e l'andamento della mia campagna.
Oggi volevo solamente fermarmi a ricordare questo anno lavorativo: emozionante.
Stay tuned
Alberto

Monday, August 23, 2010

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SPERANZA (DAY 552)

E cosi' il primo colloquio e' andato.

Dopo aver lavorato alla presentazione per l'intera mattinata di giovedi', mi sono docciato, profumato, incravattato e bum! alle 3 ero pronto a prendere il taxi e direzionarmi verso Millson Point, agli uffici di Amnesia.
Conoscendo i taxi di Sydney, e considerato che il colloquio era fissato alle 4, avevo pensato di prenotarne uno: fatto sta che, dopo 5 minuti di attesa, l'ho visto arrivare...e non si e' fermato!
Iniziamo bene!
Stizzito, mi incammino verso la via principale piu' vicina a casa mia, Crown Street, quando finalmente, verso le 3.15, fermo un taxi.
"Millson Point, please."
Si parte, tutto ok. Posso iniziare a concentrarmi.
Ma...perche' decellera? Dopo 50 metri di corsa, il tassista inizia con delle scuse assurde:"Mia moglie, devo portarla al supermercato, non posso portarti, devi scendere".
hahahahahahaha, immaginate la mia faccia, ero shockato!
"Ma stai scherzando?"
E lui: "no no, scendi adesso, subito".
Alche', incredulo, scendo e gli indirizzo un bel fuck-off.
Sono le 3.20 e sono parecchio nervoso.
Arriva il terzo taxi, lo prendo, gli dico dove portarmi e questo mi chiede..."Ah, Millson Point...vicino a Chatswood, no?"
Cosa? Li' sono partito, estremamente incazzato:"Senti, lo sai o no dov'e'? Non e' a Chatswood (tutt'altra parte), non hai un caxxo di navigatore, ...." piu' altri insulti relativi alla classe dei tassisti (la cui qualita' media, qui a Sydney, e' imbarazzante).
"Ah, si, navigatore".
Babba bia.
Arrivo agli uffici di Amnesia, mi presento in segreteria e...SUPER FAIL!
"Salve, sono Alberto Sbabo, ho un colloquio alle 4"
"Colloquio con chi, prego?"
NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!
Non sapevo il nome della manager!
Pensieri dentro la mia testa: [cazzo, so solamente il Twitter name della manager che mi deve fare il colloquio, ma cazzo io guardo sempre con chi devo fare il colloquio.....e invece, avendo viaggiato il tutto sui social Media, so solo il suo nickname].
Butto li' il suo nickname che, per fortuna mia, e' associato al nome della manager.
Sono in anticipo, mi siedo su un divano e mi guardo intorno.
E' strano, perche' mai mi e' capitato di andare a un colloquio e praticamente conoscere gia' le persone che lavoravano nell'ufficio: si alzavano, parlavano, camminavano persone i cui visi
conoscevo gia' grazie ai vari Social Media.
Sapevo che x non aveva un filo di voce, che y era appena stata a Melbourne, che z era stato alla partita di rugby il giorno prima. E probabilmente tutti sapevano che ero il pirla che aveva iniziato la campagna auto-promozionale, eh eh!
Stranamente pero' non si avvicina la Manager a farmi il colloquio, ma due ragazzi piu' giovani: mi accompagnano alla stanza del colloquio (nel frattempo vedo un mega tavolo da ping pong, e mi immagino gia' come sara' battere il super manager ahaha, che scemo) e si inizia.
Conosco entrambi, sia lei che lui: e' tutto molto strano.
Anche perche', diversamente da altri colloqui dove io partivo con la mia presentazione in Keynote, sono partiti loro con delle domande predefinite che non miravano a sapere di piu' dei miei lavori passati, ma a capire il mio grado di understanding dei social media.
40 minuti di conversazione simpatica e scorrevole: lui, un ragazzo americano molto vivace, appassionato di playstation3, mentre lei mi guardava con questi occhioni penetranti che dicevano quella moltitudine di parole che non uscivano dalla sua bocca.
Anyway, e' scoppiata a ridere con una slide della mia presentazione (che poi, verso la fine, son riuscito a mostrare).
Secondo me e' andato bene, ci sara' un secondo colloquio e spero proprio di essere chiamato.
Si sono detti positivamente impressionati dalla campagna pubblicitaria che ho fatto.
Ah, tra le altre cose, siamo arrivati a 2000 visite sul blog, che potete trovare cliccando qui.
700, dico s-e-t-t-e-c-e-n-t-o fans sulla pagina Facebook e 450 foto.
Inaspettato, direi.
Grazie a tutti voi!
Ora non mi resta che aspettare il responso e vedere se verro' chiamato.
Dita incrociate, grazie ancora!
Dopo una settimana di relazione amorosa con il mio laptop, ho deciso che era il caso di staccare un po' e ho fatto il weekend a Manly Beach, spiaggia stupenda dove un mio amico ha appena affittato un appartamento: rilassatissimo, sono tornato a casa ieri sera, dopo essermi spappolato un supergelatone al Royal Copenhagen!
Un abbraccio a tutti, continuate a supportarmi! :D
Albe
p.s. sono 17mesi che sono in Australia!
p.s.2 e' un anno che e' morto William, oggi. Ciao Willy

Tuesday, August 17, 2010

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COLLOQUIO! (DAY 546)

E colloquio e'!
Come vi avevo detto, la mia idea era partita da un annuncio interessantissimo per una posizione come Social Media coordinator per Amnesia, un'agenzia pubblicitaria molto importante qui in Australia, "figlia" di Razorfish (azienda famosa, con sedi in Europa, quindi se mi volete indietro, aiutatemi ah ah!).
E due giorni dopo lo start, ecco arrivare la chiamata per un colloquio, fissato per giovedi' prossimo alle 4 di pomeriggio (8 di mattina in Italia, saro' trasmesso a reti unificate eh eh nel territorio nazionale eh eh).
Sono molto contento, la campagna sta andando benissimo, piu' di 500 persone sono diventate fan della mia Facebook Fan page, piu' di 400 foto con la scritta "all we are saying is give @rodmanalbe a chance" sono state caricate sulla pagina, 700 visite al mio canale su youtube, 1600 visite al sito internet. Insomma, sta andando proprio bene!
[se potete aiutarmi, sarete lautamente ricompensati al mio ritorno in Italia :P
Fate girare il tutto a piu' amici possibili affinche' diventi virale!]
Ora viene il difficile: Amnesia ha bloccato 2 giorni per le interviste (che saranno di 45 minuti) quindi penso che ci saranno dai 10 ai 15 candidati: steek huzzy!
Sara' dura, sara' molto competitivo, ma ce la mettero' tutta, partendo anche con la presunzione che questa campagna pubblicitaria sia un valore aggiunto alle mie esperienze passate!
:)
La cosa piu' bella di tutto cio' e' l'affetto che posso sentire arrivare dall' Europa, ed e' bellissimo: ieri sera Sergio, un amico dei miei genitori (e anche mio!) con cui uscivamo spesso fino ai 13-14 anni, mi ha mandato delle foto su Facebook, due sue e di sua moglie, e una, penso del 1987, con io e suo figlio Andrea e la scritta. Caspita, mi veniva da piangere, giuro!
Senza dimenticare tutti gli amici che hanno preso un cartello e sono andati alle varie feste, facendo foto: questo affetto mi ha commosso molto, ed e' importante in questo mio "viaggio".
Sono anche contento perche', le poche ore di sonno (lavoro al "progetto" anche dopo l'orario lavorativo") non mi pesano assolutamente e sono felice di quello che faccio, e felice di avere avuto un'idea unica. Anche se venerdi' sera sono crollato a mezzanotte e mi sono letteralmente sparato undici ore di sonno ah ah ah!
Detto questo, due ottime notizie:

a) e se ne va, e l'inquilina se ne va: il 21 settembre la nostra amata inquilina se ne va di casa! Finalmente, era ora! L'aspirapolvere potra' tornare al suo posto, i piatti e le posate potranno tornare ad essere puliti con regolarita', non dovremmo sorbirci i suoi OH MY GOD urlati una quarantina di volte al giorno. Un ultimo episodio per spiegarvi il soggetto in questione: quando siamo entrati in casa, ci sono stati dati anche 2 posti parcheggio coperti, che, se affittati, portavano 80-100 dollari settimanali. Avendo la macchina lei, le abbiamo suggerito di metterla nella zona visitatori e di affittare i due posti. NO, la sua risposta immediata. Allora io e il mio inquilino le abbiamo proposto di affittare il secondo. OK, la sua risposta, ma dividiamo per tre.
MA COME? 2 ripartito per tre, fa 0.6. Gia' ti diamo piu' di quello che ti spetta, in piu' vuoi anche la parte. Dopo aver tentato di spiegarle la matematica, ci ferma, prende il telefono, parla 1 minuto con qualcuno, mette giu' e ci dice: ho appena parlato con un mio amico, mi ha detto che ho ragione io.
ahahhahahahahahahhahahahahahahahahahahaah!
Ma vi rendete conto con chi ho vissuto? A parte questo, pirla noi a non pressare ulteriormente :D
b) tra un mese, vacanza, finalmente! Una settimana con un mio amico di Padova tra Melbourne, Great Ocean Road e Kangaroo Island!
Non vedo l'ora!
Vi terro' aggiornati sul colloquio, o sugli eventuali colloqui, nel frattempo incrociate le dita per me!
Un abbraccio, Albe
p.s. nella foto Anto da Parigi e la bellissima Alice, figlia di Alessandro e Stefania

Wednesday, August 11, 2010

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TIRARSI SU LE MANICHE! (DAY 540)

Post autopromozionale!
Come molti di voi sanno, sono tornato in Australia con il visto che mi permette di rimanere qui un anno, ma che purtroppo impedisce a un'azienda di assumermi con un contratto piu' lungo di sei mesi. A meno che...l'azienda non decida di sponsorizzare!
Considerato che non ho avuto news dalla mia attuale azienda, ho iniziato a cercare lavoro, mandando curriculum di qua e di la'. La risposta? Sempre la stessa!
Congratulazioni per le esperienze passate, ma...hai una working holiday? LE FAREMO SAPERE!
La frase che nessuno vorrebbe sentirsi dire, e che e' stata indirizzata al sottoscritto molteplici volte alla fine dei vari colloqui.
L'azienda, a cui la sponsorizzazione costa, non si fida a investire su un europeo (e soprattutto un italiano mammone!) che potrebbe tornare a casa domani, e cosi, seppur con minori esperienze/capacita', ti lascia a casa assumendo l'australiano!
Stanco di tutto cio', ed elettrizzato da un'offerta di lavoro come Social Media Coordinator per un'agenzia molto importante, ieri sera ho avuto una mega idea, e, terminato il lavoro, ho fatto frullare il cervello fino alle 4 di stamattina!
Il punto focale di tutto questo e' la rabbia di non avere nemmeno una chance: di minor importanza la mia campagna, ma, ebbene si, mi sono rifatto a John Lennon e alla sua "all we are saying is give peace a chance" rivisitata in un "all we are saying is give @rodmanalbe a chance!@ [rodmanalbe e' il mio nickname virtuale]
Una social media campaign che punta a farsi riconoscere ed apprezzare dall'agenzia e, in caso di ennesimo rifiuto, puo' sempre servire come personal case study!
Risultato?
Un blog, il mio website per questa campagna!
Cio' da cui tutto parte, con i link ai vari social media e le varie "call to action", gli incoraggiamenti ai vari utenti a fare qualcosa.
Ma qualcosa cosa, vi chiederete?
- Twitter: basta retweettare la frase "Please RT @amnesiafish all we are saying is give @rodmanalbe a chance!" [Razorfish Amnesia e' l'agenzia per cui mi piacerebbe lavorare!]
- Facebook: basta andare sulla pagina creata appositamente e cliccare sul tasto LIKE!
- Flickr: ho creato un gruppo, a cui hanno gia' aderito in molti, in cui condivido le foto di amici/anonimi, in cui sono presenti le loro facce e un cartello con la frase "all we are saying is give @rodmanalbe a chance!"
- Youtube: imbarazzante! Ho caricato un mio video che potete vedere qui (altri video prossimamente!) e incoraggio chi mi segue a cantare il jingle "All we are saying is give @rodmanalbe a chance"
- Foursquare: questo per gli amici australiani, che potranno ambire a rubarmi la Mayorship di casa mia!
Ecco qui, ora e' fatto e speriamo che si accorgano di me!
Come potete aiutarmi voi? Semplice, mandando alla mia email rodmanalbe@gmail.com le vostro foto o i vostri video. Inoltre, condividendo questa mia pazzia, chiedendo di fare la stessa cosa ad amici/parenti/colleghi/anonimi!
Se avete Facebook, cliccate sul tasto LIKE, e' un'operazione che vi rubera' meno di 10 secondi!
Se avete Twitter, retwettatemi!
Per il resto, la mia inquilina e' una pazza totale, ma ve ne parlero' nel prossimo blog.
Sydney e' pazzerella, sole e pioggia!
Un grande abbraccio, Albe

Friday, July 23, 2010

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SEEK.COM (DAY 522)

Finiti i mondiali, per fortuna direi!

Andare a dormire, svegliarsi a mezzanotte, partita di mezzanotte con sonnellini, a letto ancora, sveglia alle 4.29, un'oretta di sonno e poi al lavoro: mese massacrante, sarei potuto tornare in Italia che non avrei avuto bisogno di riprendere il fuso orario!
News! Lavorative: il mio capo si e' purtroppo e sorprendentemente dimesso, che triste, avevo condiviso con lui tutto il mio anno in azienda. Non va piu' d'accordo con il CEO (e a farne le spese eravamo anche noi del team marketing, con indicazioni diverse per ogni progetto) e ha deciso di andarsene: bravo lui! Nel frattempo, rullo di tamburi, sono stato chiamato dal CEO, che mi ha fatto complimenti bla bla e...mi ha detto che...rullo di tamburi...vorrebbe che continuassi con loro e che appena assumera' un nuovo capo, questi decidera' se concordare con il processo di sponsored visa.
Per chi non lo sapesse, la famosa VISA 457 e' il visto con cui un'azienda ti contratta per un periodo di 2-4 anni e ti permette di rimanere in Australia. Visto che mi era stato rifiutato dall'azienda a dicembre e, quindi, me l'ero messa via.
Ma attenzione, io non sono poi cosi' disposto ad accettarlo: non perche' voglio tornare in Italia, ma perche' vorrei fare un jump, un salto. Gli ultimi mesi sono stati avari di interessi lavorativi, motivazioni, lavoro stesso, e di andare in ufficio per 8 ore, di cui 3-4 passate a non far nulla, non mi va.
Ma attenzione, parte II, dopo aver parlato con amici, ho anche visto l'altro lato della situazione, che equivale a venire sponsorizzato, e avere un certo potere contrattuale, oltre che tempo, nella ricerca di un prossimo lavoro. Il che equivarrebbe a dire, eventualmente, ciao ciao all'azienda che mi sponsorizza (costo sui 4mila dollari) dopo poco tempo, comportandosi cosi' da...pezzo di merda? qualcuno la chiama anche strategia aziendale, cosi come loro non si fanno problemi a licenziarti da oggi al domani. Io non so se sono capace di comportarmi cosi' male, promettendo di voler lavorare con loro in futuro facendogli spendere soldi e poi andare via appena trovato un nuovo lavoro: vedremo!
Nel frattempo, sto cercando un altro lavoro, che mi piaccia maggiormente: ieri ho inviato una ventina di CVs e, boh, sara' la fine dell'anno finanziario, sara' non so cosa, ma ho ricevuto 6 chiamate!
Che, per un working holiday come me, non sono poche!
Ho un colloquio oggi, uno lunedi, uno settimana prossima.
Ma soprattutto mi ha chiamato Philip, un recruiter pazzo e simpaticissimo, che mi ha fatto un sacco di complimenti e che mi proporra' per due lavori favolosi e super interessanti, speriamo! Continuava a farmi i complimenti, ah ah, un pazzo!
La situazione a casa e' sempre la stessa, con la cavalla pazza che ci sorprende ogni giorno di piu con situazioni impensabili: ultima, l'aver detto al mio inquilino di aver pagato l'elettricita'...e non aver pagato! Assurdo, abbiamo una bambina di 2 anni in casa. Speriamo se ne vada, ma purtroppo non e' nel contratto: ha detto che sta cercando, ma io ci credo poco.
Per fortuna che c'e' il mio inquilino con cui ci facciamo delle grandi risate per ogni cosa strana che succede: e nel frattempo, oltre a trovare forchette nel divano, un aspirapolvere chiede di essere rimesso al suo posto dopo due settimane. Ce la fara' il nostro povero amico?
Poi che dirvi? Son gia' 4 mesi che son tornato, il tempo e' passato velocissimo!
Tanti grandi amici sono ripartiti per altre terre, Candela partira' lunedi...pesante!
L'inverno quest'anno e' stato nettamente piu' freddo di quello dell'anno scorso, brrrr! Si sono toccate punte di 7-8 gradi (hehe)
E' tutto per oggi!
Un abbraccio

Friday, June 25, 2010

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GOIN UINNE DE WORD CUPPE! (DAY 494)



Siamo usciti dalla coppa del mondo, e questo e' quanto.
Giocatori imbarazzanti, prestazione peggiore di sempre, tenuta fisica e mentale indefinibile, 1-1 con la Nuova Zelanda, 2-3 contro la Slovacchia.
Mai visto un mondiale peggiore. Vuvuzelas incluse.
Anyway, non sono qui per insultare gli azzurri, a quello servono gia' i giornali, i politici (imbarazzanti anche loro) e i social networks, con i miei amici che hanno la capacita' di farmi indiavolare piu' delle tragiche prestazioni azzurre.

Volevo parlarvi un po' dell'atmosfera che si vive qui in Australia.
L'ultimo mondiale e' stato magico, una vittoria inaspettata, festeggiata in estate, con i miei amici di sempre, a girare in motorino con la bandiera italiana, dopo aver battuto la Germania (per noi del lago di Garda, oro! ) e la Francia.
Le aspettative erano alte, la voglia di tifare Italia anche all'estero immensa....e invece!
Come vi ho anticipato nel blog precedente, Sydney e' stata una delle sei citta' al mondo ad ospitare il Fifa Fan Fest, un evento "you can't miss" con tre maxi schermi sull'acqua nella baia di Darling Harbour, una delle zone piu' belle della citta'.
Ho visto li' solamente una partita, quella contro la Nuova Zelanda: paraguaiani in festa, bellissime ragazze, brasiliani attrezzatissimi con banda e ragazze che ballavano sorridendo, slovacche molto carine.
Poi.
Poi gli italiani.
Ero imbarazzato.
Hanno iniziato con un "la disoccupazione vi ha dato un bel mestiere, mestiere di m****a, carabiniere!": .....
Inno dell' Italia cantato a squarciagola, parte l'inno kiwi: fischi, insulti.
Che poi, se si sapesse che il kiwi, simbolo della Nuova Zelanda, non e' il frutto non sarebbe male, ma forse e' chiedere troppo.
Prendiamo il primo gol e...KIWI KIWI VAFFANCULO.
Ma come? Poveretti, non sanno nemmeno come si gioca a calcio, perdi perche' sei oggettivamente una squadra scandalosa e insulti gli avversari.
Il top si e' avuto verso il trentesimo quando una ragazza, probabilmente di Roma, in piedi ha iniziato a urlare: "aoooooo! Ma che state seduti! 'A partita se guarda en piedi! 'A barozzi! Paaaa nazionale se deve da' tutto, diamoooo, su bboni en piedi".
Standing ovation.
Fino a quando, momento di silenzio, se n'e' uscita con un " aoooooo, ui ar gonna uinne de word cuppeeeee!".
Idolo incontrastato.
Senza contare i luoghi comuni sui giocatori.
A fine partita, non sapevo se ero piu' schifato dai giocatori o dagli italiani a Darling Harbour. Imbarazzanti. E poi ci si lamenta per l'italiano medio.

Capitolo australiani: hanno preso una bella botta dopo il 4-0 con la Germania, si sono ripresi bene rischiando la qualificazione. Partiamo dal presupposto che questi ancora parlano del rigore di Grosso e, ogni volta che vedono un italiano, gli fanno una testa tanta su quel tuffo in area.
Alcuni dicono che non solo si era tuffato, ma che non era in area di rigore.
Gli ricordi del rosso a Materazzi, sono capaci di dirti che non solo era rosso, ma era anche rigore.
Insomma, gli rode ancora!
Si sono lamentati per le due espulsioni di quest'anno, non sapendo nemneno quali sono le regole. "Era mano, ma non era rigore! E nemmeno cartellino rosso"...Ma daaaai!
Tim Cahill, il loro giocatore piu' forte e presenti in tutte le pubblicita' in Oceania, e' stato espulso alla prima partita con un danno d'immagine abbastanza pesantuccio per le aziende interessate...ma loro sono cosi!
Vivono nel loro mondo, fatto di rugby cricket e surf, dove tirano fuori il calcio solo ogni 4 anni.
Avevano una grande paura di fare meno punti della Nuova Zelanda, si vergognavano proprio fino all'ultima partita!
Insomma, tutto il mondo e' paese.
E stamattina, grandissime prese per il culo da tutti, compresa gente che non saluta mai.
E vabbe', siamo sportivi, via!
Ora, fuori Italia e Australia, questo mondiale ha perso un po' di sapore...che tristezza!
Non simpatizzero' nessuno, forse Inghilterra (...) ma tifero' contro le grandi.
Ah, l'Argentina non lo vince, segnatevelo! :D

Albe

Tuesday, June 22, 2010

1

A LONG LONG TIME AGO (DAY 491)

Non so che scrivere, ok? :D

Per aggiornarvi velocemente:
- freddo a Sydney, si' incredibile! Mentre nel 2009 avevo dimenticato il significato d'inverno, e' successo che la temperatura scendesse sotto i 10 gradi! Ma veniamo ancora omaggiati di splendide giornate di sole!
- tra un po' ammazzo quella stronza che vive nel mio appartamento. Raramente ho conosciuto una ragazza tanto maleducata, irrispettosa, sporca, cattiva, menefreghista, inutile, stupida e maleducata. Ah, maleducata l'avevo gia' detto. Stiamo cercando di costringerla ad andarsene, speriamo questo momento arrivi il prima possibile
- continuano i bye bye di amici importanti, siamo arrivati a una decina, da quando sono partito. Purtroppo, mi ci sono abituato
- i Mondiali vissuti a questi orari (9.30 pm, midnight, 4.30 am) 'un se possono vede'! Litri e litri di caffe' al lavoro. Anche perche' la nazionale di Lippi non ci fa proprio sognare!
- Sydney e' una delle sei citta' al mondo in cui la FIFA ha organizzato il Fan Fest: favoloso, atmosfera mondiale, peccato per il freddo. E per gli italiani che rovinano questa atmosfera. Banali, imbarazzanti, con cori sui carabinieri durante la partita!. "la prossima la guardo a casa"
- Up and downs al lavoro. Ottimo collega indonesiano, che non pronuncia l'h. Three? Tri. Everything? everytink. Per il resto e' un grande: 26 anni, sposato, stipendio sugli 80AUD K, alle 5.30/6 pm esce dal lavoro. Qualche differenza rispetto all' Italia
- sto cercando lavoro, nessuna news finora. Tra tre mesi mi scade il contratto.
- La mia famiglia ha aperto un B&B sul lago di Garda, e sono contenti. Ho coadiuvato il placement sul web. Mi mancano un sacco e, soprattutto, il bed and breakfast sta andando bene: e' meraviglioso!
- forse c'e' un forse
- una mia foto e' stata selezionata per un'esibizione fotografica, tra fotografi di Mexico City, New York, Sydney e Parigi. Verona e' bellissima, cliccate qui per vederla
- quella stronza e' proprio una maleducata!
- venerdi', per gara7 delle finali NBA, ho inscenato una falsa visita medica in citta' e mi sono gustato la partita, tra americani in vena di risse, al casino'. Mai scelta fu migliore!
A presto, folks!

Tuesday, April 06, 2010

4

SYDNEY PART II (DAY 414)

Rieccomi qui, da Sydney, again!

Scrivo dal letto delle mie due ex inquiline, nella casa dove fortunatamente mi hanno accolto per i primi giorni a Sydney. Nella casa dove non e' stato offerto un divano, ma dove addirittura una di loro, Laura, mi ha offerto la propria camera, andando a condividere la camera di Ulriche...che dolci angeli eh?


Sono ormai due settimane che sono tornato a Sydney e potrei raccontarvi di tutto e di piu': partiamo con il fatto che sono stati giorni veramente "pieni", tra la ricerca dell'appartamento, il riassestamento a Sydney, il jet-lag, il ritorno a lavoro dopo cinque settimane di ferie. Ad eccezione del weekend, sono spesso e volentieri sotto le coperte alle nove di sera e molti di quelli che mi conoscono stenteranno a credere a questa mia dichiarazione, cosi' come Laura che e' incredula, dopo aver convissuto con questo animal party per cinque mesi.
Dunque, iniziamo con la ricerca appartamento, che ha raggiunto il suo obiettivo nel weekend pasquale dopo una decina di giorni di ricerche: dopo aver notato che il mercato degli appartamenti a Sydney e' praticamente schizzato alle stelle per cio' che cercavo io (una camera da letto ben localizzata, e con al massimo 2 inquilini, per evitare le case piene di backpackers come quella dell'anno scorso) ho deciso di intraprendere una strada diversa: quella dell'affittare completamente un nuovo appartamento e cercare inquilini. Per fortuna ho risposto a un annuncio di Lisa, 25enne australiana fashion designer, su un sito di annunci di case australiano, e abbiamo trovato questo grazioso flat in Surry Hills, una delle zone piu' belle, a mio modo di vedere, di Sydney. A convivere con noi, sara' un altro ragazzo italiano: scelta che l'anno scorso non avrei mai fatto per il mio "odio" verso la troppa italianita' all'estero, ma che quest'anno ho ritenuto essere giudiziosa. I mean, una madrelingua inglese c'e', ha solo amici australiani e quindi il problema Lingua e' risolto; quindi ho pensato che, piuttosto di mettermi in casa qualcuno che non conoscevo giocando il rischio, preferivo avere Daniele, ragazzo di Treviso che fa la guida turistica, che parla comunque bene inglese e che ha i miei stessi interessi (a parte l'odio per la mia squadra del cuore, ben corrisposto dal sottoscritto).
Paghero' 245 dollari AUD a settimana, una cifra che posso permettermi, e che mi fa risparmiare molto rispetto ai 270-300 AUD a settimana che vedevo quotidianamente negli annunci. Senza contare che la casa e' in un complesso con piscina, sauna, piccola palestra e spa.....not so bad, uh?
La casa e' totalmente unfurnished, quindi il lungo weekend pasquale e' servito per girare centri commerciali e, soprattutto, il terrore di tutti noi maschietti: IKEA!
Errata scelta la mia, quella di andare nel giorno di Pasquetta (da solo per giunta!), cosi' che mi sono ritrovato in mezzo a mille famiglie e mille bambini che urlavano e si rotolavano da una parte all'altra.
La mia (s)fortuna e' che, essendo il letto che avevo scelto out of stock, devo tornarci domani pomeriggio...argh!
A parte tutto, penso che sara' una casa molto piacevole da condividere: Lisa mi sembra molto simpatica, anche se un po' strict su alcune cose, e Daniele e' un pazzo come me. Cool.
Il ritorno al lavoro, a dispetto delle mie aspettative, e' stato molto "deciso" ; i nostri tre piani, dopo il super contrattone da 9 milioncini di dollari firmato a gennaio, sono diventati piccoli, considerate le 4 nuove assunzioni! Il mio capo e' sempre un grande e, tornato dalla China, mi ha portato un super regalo...che non ho ancora identificato, ma che comunque apprezzo eh eh! Ricambiato da una maschera veneziana, by the way.
I miei piani lavorativi, considerato che l'azienda non puo' piu' sponsorizzare per i prossimi 2 anni, sono di trovare un altro lavoro qui a Sydney, che mi permetta magari di essere sponsorizzato e di rimanere piu' a lungo. Fingers crossed! Naturalmente non diro' nulla al management, ma d'altronde business is business.

Il jetlag mi ha ammazzato, e mi sono ripreso definitivamente dopo una decina di giorni: probabilmente avra' contato anche il cambio dell'ora...ricordate che non siamo piu' a +10, ma a +8!
Il ritorno a Sydney e' stato indefinibile: a parte il fatto che siamo dovuti atterrare a Perth per un problema al motore dell'aereo, dilungando cosi' la tratta di altre 9 ore, i primi giorni sono stati naturalmente molto pensierosi.
Il tempo passato nella mia Bardolino, con la mia meravigliosa famiglia nella nostra nuova bellissima casa, i miei amici e tante altre piccole cose hanno portato alla mente varie domande sul mio futuro. Mi prendo 2-3 mesi australiani per tentare di porre una risposta, che penso non trovero'. Casa e' sempre casa, favolosa, mentre dall'altro lato una forza di desiderio vitale mi prende. Chissa'.
La casa che i miei genitori hanno costruito e' un castello bellissimo, accogliente, caldo e con mille altri aggettivi positivi. Mi sono dovuto abituare all'allarme (che ho fatto partire due volte nella notte ah ah), ma il piacere di essere a casa e' una gioia immensa.
Svegliarsi alle 7, e scendere le scale con il sorriso sul viso perche' si sente il profumo del caffe' pronto, vedere le briosche, mamma papa' e sorella. E la domenica tra polenta, coniglio, altre mille prelibatezze [come si mangia in Italia...], sdraiarsi sul divano e ascoltare la partita dell' Hellas Verona alla radio.
Senza contare le passeggiate sul lago, gli aperitivi, la Gazzetta dello Sport, Verona, e il mio bel cuginetto Riccardo, che ormai ha 1 anno e mezzo. Ha anche nevicato! Bei momenti :)
Sul lago i miei amici mi hanno festeggiato come un re (grazie mille ancora!) e hanno addirittura organizzato una giornata di basket dedicata completamente al sottoscritto, oltre a una bellissima cena con tutti i miei amici e migliaia di regali. Sono stato a Milano, per un brunch alla Cantina della Vetra con 25 amici universitari che non si ritrovavano da tempo. 40 pazzi hanno girato per Bardolino e Verona, prendendo macchina e aerei da qualsiasi parte d' Italia. Mi e' stato confessato da piu' persone che "sarebbe bello averti piu' vicino, che ne so, anche in Spagna...ma non a 24 ore di distanza"..Senza dimenticare la festa a sorpresa che mi hanno fatto all'arrivo (ho ancora la pelle d'oca), i due striscioni di bentornato e tutta la massima disponibilita' dimostrata nei miei confronti....E' bello essere coccolati cosi. Come ho spesso detto, sono un ragazzo fortunato
Naturalmente l' Italia non e' tutta rose e fiori: certo, i dubbi rimangono.
Quando sono partito, mi sono detto che mai piu' vorrei provare un sentimento del genere, l'ultima giornata con un coltello infilato nel petto: ma quando ero sull'aereo, avevo gia' cambiato idea. La bilancia va da una parte, la bilancia va dall'altra parte.
E ora, Sydney, again: non so ancora quanto tempo mi fermero'. So solo che voglio riassaporare tutta la bellezza dell' Australia, ed essere felice di essere qui. Essere consapevole che io voglio essere qui.
Mi servira' del tempo, ma sono convinto che riusciro' a provare queste, e altre, sensazioni presto.
E nel mentre, last but not least, continuare a migliorare il mio curriculum per poi un giorno, chissa' quando, tornare in Europa.
Un abbraccio, Albe
p.s. nella prima foto, vedete me e mia sorella. Bellini eh? :)
p.s. 2 questa ultima foto, con il sole che tramonta, il mio lago, e due pescatori che tornano dopo una giornata di lavoro spiega il mio amore per il Lago di Garda :)

Wednesday, March 10, 2010

2

AGAIN AND AGAIN (ITALY)


Torno a Sydney, il 23 marzo 2010.

One more year, one more year, one more year.
E' arrivato il visto, un altro anno in terra australiana: oh yeah.
Sono tornato in Italia dopo un anno ed è stato surreale, soprattutto durante la prima settimana quando il fuso mi ha rimbambito e mi sembrava di giocare a playstation, da Sydney, a un gioco in cui utilizzavo il mio alter-ego impegnato in una "missione" in patria.
Vivevo, e non ero io, sconvolto dal fuso, dal vortice di eventi, da amore.
Ho provato sensazioni ed emozioni molteplici da quando sono arrivato.
E' stato strano, stranissimo, totalmente diverso da ciò che mi aspettavo. Non è stato eccitante, è stato normale. "I'll go back just to realise that nothing has been changed"...e così è stato, ma steek huzzy, così non me l'aspettavo proprio.
E' stata una decellerazione di vita obbligata e piacevole, dopo uno shock iniziale.
Dopo 24 ore ho avuto una crisi, poi, per fortuna, ho respirato, mi sono rilassato e ho pensato che avrei dovuto smetterla di pensare, lasciando spazio a tutte quelle cose che avevo sognato di (ri)fare durante il mio anno in terra australiana.
E' stato, ed è, favoloso, passare del tempo con la mia famiglia, rilassarsi nella nuova casa che sembra una reggia.
E' bellissimo andare al lago e camminare e camminare, mentre il freddo entra come una lama nel viso e ti travolge come una frana.
E' stato bello rivedere gli amici di sempre: ahimè è stato un pò meno bello vedere come non ci sia più una nostra vera compagnia.
E' stato bello essere coccolati.
E' bello stare con mio padre, anche se è in pensione e non ero abituato a vederlo spesso in casa: ma quando voglio lo blocco e lo abbraccio.
E' stato meravigliosamente bello, ed è stata una delle cose che più mi ha colpito, mangiare italiano: TANTA ROBA.
E sono state belle tante altre cose, e tra queste la fortuna di avere la possibilità di tornare a Sydney.
Piano piano, più passano i giorni più sfuma, diventa sfocato il ricordo della bellezza dei giorni passati a Sydney. Così come mi serviva questo periodo italiano per "respirare" un pò dalla terra dei canguri, ora mi sento pronto a ripartire, per un altro periodo.
Giocare con il figlio di 1 anno di mia cugina, abbracciare mia mamma cantare e ballare con lei, abbracciare mio papà, andare al lago e ridere con mia sorella.
In tanti mi chiedono perchè torno, e la risposta la so.
Because, at the moment, that's my place. That's the place where I wanna be.
E non lo dico con una sicurezza infallibile, anzi: ho le mie insicurezze così come le avevo un anno fa quando partii senza una certezza.
La domanda più ricorrente è stata: ma se non vuoi rimanere in Italia, perchè non l'Europa?
(vallo a spiegare a mia mamma, te!)
Beh, la mia risposta è stata anche dettata dalla comodità che avrò nel tornare in OZ: un lavoro, una compagnia favolosa, uno stipendio, una città che già conosco una vita con il sorriso, e il ricordo dell' Albe dell'anno passato. E tante altre cose.
Per me, tornare è easy.
E poi, l'Europa è sempre lì, quando scappa?
E tanti altri pensieri, tanti, tantissimi. Soprattutto sul futuro. Prossimo e no.
E su di me, l'amore, le 22 ore d'aereo, mia madre, mia sorella, mio padre, i miei amici, il matrimonio, le corna, la convivenza, e altri che dimentico.
Su Facebook ho scritto che "It's so sad when you realised that this is not and this won't be your place anymore. And this is just because you have the whole world for yourself...and one whole life to live...so wake up every day, smile, and thank whoever for whatever, and try to run against every fucking obstacle...because you only live once..."
Non voglio sembrare un santone, e non riconosco nemmeno in me stesso l'unico detentore della realtà.
Ma io la vivo così.
Sono stato molto fortunato fin'ora. Ho spesso vissuto di pure emozioni, di tante persone attorno che mi volevano bene, non ho avuto grandi esperienze negative, di quelle che segnano una vita.
E quindi non vedo il motivo per cui ogni mattina io non dovrei alzarmi e sorridere, fare un sorriso e cercare di rendermi migliore.
Spesso, durante il mio mese biancorossoverde, ho visto troppi lamenti, pochi sorrisi, tanta rabbia repressa e non risolta: ci si passa sopra, tanto poi s'aggiusta.
Ditemi voi che ne pensate, senza paletti da buonismo.
:)
Io, mi sento solo fortunato. Per molti aspetti di me.
E aspetto i prossimi ostacoli, che ci saranno, per conoscermi più a fondo.
E anche questa breve parentesi italiana, insegnerà molto.
Un abbraccio a tutti, veramente.
Soprattutto ai Sydneysiders.

Albe


Sunday, February 14, 2010

3

DO NOT KNOW (DAY 363)

E' un sentimento che non riesco a definire.


Vorrei piangere, ma anche no.

Felicità. E tristezza.

Voglio tornare qui. Stop.

Grande farewell party. Amazing.

Surreale.

I can feel tears going down, but I can't see them.

Buonanotte, da un Albe parecchio brillo

Friday, February 12, 2010

0

MIXED EMOTIONS (DAY 361)

Le birre alle 4 con i colleghi. Pulire la propria scrivania e lasciare eventuali "direttive". La serata con il capo e il collega scozzese, le nove birre, la fortuna di aver incontrato un Boss meraviglioso.
Taxi, Potts Point, amici, sorrisi, vino, biliardo.
Inglese, spagnolo, italiano.
Una giornata al Fish Market, la Loli, Anna, il pesce, le fragole cioccolatate nello champagne, le fotografie in bianco e nero, l'oceano e il cielo, l'Opera House, la City, Darlinghurst, l'iPhone che parte, il biliardo, il Bareggio, il 389 con Manu.
E tante altre cose che rendono questi giorni speciali.
Sono molto fortunato, ma molto molto.
Sono molto felice.
Merito mio, di tutti gli amici di Sydney, di Sydney, dei miei genitori, di Bardolino, degli amici di Bardolino, di tutti i miei amici.
Non so che dire, solo grazie.
Domenica parto. 14 febbraio, San Valentino.
Non so da dove scriverò il prossimo post.
So solo che questa sì, podrìa ser una fotografia perfecta.

Alby

Friday, January 29, 2010

7

AUSTRALIAN OPEN (DAY 347)


E finalmente, allo scoccare dei dodici mesi, ho preso un volo JetStar e me ne sono andato a Melbourne!

[piccolo particolare...26 anni prima di venire in Australia: voli presi 8. Un anno in Australia: voli presi 13!]
Ricordo ancora quando l'anno scorso, di questi tempi, la capitale del Victoria era sulle pagine di tutti i giornali per quella che viene nominata, in Australia, la piu' grande catastrofe naturale della storia (massimo rispetto per le 200 vittime, ma cosi' su due piedi, mi viene da dire Tsunami who?) e mia madre, tutta preoccupata per la mia partenza, mi disse: "ma sei matto ad andare? e' vicinissima a Sydney sulla cartina!".
Effettivamente si', sulla cartina le due citta' piu' importanti di questo continente sono molto vicine, ma la realta' corrisponde a 800km e un'ora e mezzo di aereo, questo per offrire un esempio dell'enormita' dell' OZ.
Anyway, motivo della visita erano gli Australian Open di tennis, che l'anno scorso, a causa del fuso orario, vedevo solo con mirabolanti maratone di prima mattina!
Ma parliamo prima di Melbourne: tutti mi avevano tempestato, definendola come "europea" e...beh, la prima cosa che si nota passeggiando attraverso le mille varie viuzze, e' proprio quella.
Tenderei a definirla un mix tra Venezia e Milano :)
Molto bella, molto accogliente, ma sinceramente mi tengo volentieri la mia Sydney! :)
Il tempo e' molto strano: ci puo' essere un caldo afoso (secondo me l'ultima giornata ha raggiunto i 40 gradi) oppure, soprattutto di sera, fare del gran freddo, costringendoti a mettere la felpa in estate!
Abbiamo anche affittato una macchina, per andare a una festa in casa organizzata da un'amica italiana, a un'ora da Melbourne, con la strada che costeggiava il mare...favoloso!
La festa era in stile australiano, con soli australiani che non facevano null'altro che bere, a parte una ragazza che infatti se n'e' andata dopo nemmeno un'ora.
Sono stato presentato a una ragazza bionda, che 4 giorni dopo sarebbe partita per l'Argentina, e questa, notevolmente brilla, ha esordito con un "NECESITO SEXO" alche' io ho risposto con una faccia leggermente sorpresa e un "beh, penso che hai tutte le carte in regola per farti amare in SudAmerica!".
In un anno passato qui, e' stata la mia unica festa con soli australiani, che non facevano altro che bere, finire il cocktail o la lattina, prenderne un'altra e ricominciare il ciclo: devo pero' aggiungere che il ragazzo dell'amica che ci ospitava e' stato un tesoro, accogliendoci favolosamente e facendo di tutto per farci sentire a nostro agio...grande Steven! Comunque, alla fine, per non mancare ai luoghi comuni, ha vomitato nel lavandino eh eh.
Ma torniamo al tennis: esperienza meravigliosa e unica!
Siamo, devo dire, stati molto fortunati per quanto riguarda la selezione delle partite (che viene decisa solamente il giorno prima, quindi si prende il biglietto e si spera!): il lunedi' ci siamo gustati l'italiana Schiavone rischiare di vincere contro Venus Williams, Davydenko contro Verdasco finita al quinto set e l'impressionante Serena Williams vincere facilmente contro l'idola di casa, la Stosur.
Tre partite quindi, tutte con un loro perche'; senza contare il fatto che, da buoni italiani, ci siamo spostati dal posto che avevamo prenotato...alla terza fila! E ci siamo gustati una partita e mezza vedendoci la partita a un passo dai campioni!
Il giorno dopo abbiamo acquistato un ground pass, che permetteva di vedersi tutte le partite, tranne quelle all'arena principale, la Rod Laver Arena.
Ci siamo visti, in prima fila, l'italiana Pennetta che giocava in doppio (lei e' meravigliosamente bella), le mitiche leggende del tennis Pioline/Forget vs. Martin/Muster (piu' che altro un'amichevole esilerante, anche se i due francesi erano mooolto composti, mentre l'altra coppia sembrava una banda di show entertainer!), il cileno Gonzales/Ljubicic vs. una coppia di finlandesi, e soprattutto il doppio con le sorelle Williams!
Atmosfera bellissima, anche se nell'incontro dell'australiana i tifosi continuavano a urlare COM'ON SAM! anche quando la poverina era sotto 6-3, 5-1 e non riusciva a mettere un punto contro quella bestia di Serena Williams!
Speravamo di vedere uno tra Djokovic, Nadal e Federer, ma il primo aveva una partita semplicissima, il secondo si e' ritirato, il terzo ha vinto in meno di due ore di gioco!
Per il resto, continua il countdown, mancano sedici giorni alla partenza!
Da tre giorni sta dormendo a casa mia Tia, conosciuto prima virtualmente e poi diventato un grandissimo amico: ogni sera abbiamo una missione da compiere, cioe' ammazzare i ragni che ci impediscono di entrare in casa, in mezzo a un giardino con tre entrate.
Due sere fa abbiamo provato la prima entrata: ragno discreto! Ci spostiamo e vediamo questo qui, il mio nuovo migliore amico: http://www.youtube.com/watch?v=jw6pfKxnXBA
Poi ancora, seconda entrata, ancora, altra tela! Terza entrata, altro mega ragno. Non potevo entrare in casa...allora ho preso la prima cosa che ho visto, un mattone, e ho spaccato la tela...chissa' se ho ammazzato il ragno!
Questa situazione e' un po' stressante, vivere in un appartamento del genere non vale assolutamente la pena, pero' altre due settimane ed e' finita! Certamente nel caso tornassi a Sydney, casa nuova! La mia ex-inquilina tedesca e' a casa da due giorni, stesa sul letto, per un'infezione dovuta a una puntura di un animale, probabilmente mentre era in mare...L'Australia e' bellissima, ma puo' essere anche molto, ma molto pericolosa!
That's all, folks!
Alby
p.s. chi e' Silvia che commenta sempre? :)

Friday, January 22, 2010

5

HUNTSMAN (DAY 340)

Sapete cos'e' un huntsman?
Molto probabilmente no. Nemmeno io lo sapevo fino a due sere fa, in realta'.
Rilassato e sdraiato sul mio mega lettone, stavo tranquillamente checkando le mail e i vari social network, quando noto che le mie palpebre si stanno lentamente chiudendo.
Bene dai, mi dico, ora vado in bagno, lavata ai denti e poi a nanna.
Alzo gli occhi e...

BUM!
Lui! Il mio nuovo nemico!
Un ragno sui 10-12cm!
La prima reazione che ho avuto e' stata quella di fare un salto all'indietro con un movimento che non facevo da quando avevo 16anni e iniziare a imprecare.
Insomma, un ragno cosi' grande, saltato a 10 centimetri da me (non oso immaginare se mi fosse saltato in testa!)...per lo piu' in Australia, un po' di paura l'avrebbe fatta a chiunque.
Continuando a imprecare, cosa decido di fare? Naturalmente delle foto con l' iPhone, eh eh.
Faccio due tre foto con mano tremante, come si puo' vedere, per poi decidere che uno solo tra noi due poteva sopravvivere!
Prendo la mia scarpetta da Cenerentola (un 48.5!) e penso: cazzo, se non l'ammazzo al primo colpo, la nottata e' andata. Non faro' altro che cercarlo tutta notte...e poi come si fa a dormire quando si sa di avere un ragno in camera? Per lo piu' una camera non propriamente gigante!
One shot. Only one shot.
Prendo la mira e zac, lo uccido. Prima di ucciderlo sento una specie di bzzzz, ma non mi preccupo.
Carico la foto su facebook, e, per fortuna, il mitico Lucio mi annuncia che quello che ho appena ammazzato non e' nient'altro che il famoso huntsman: famoso per essere uno dei ragni piu' innocui di tutta l'Australia, che colpisce solamente se provocato e non e' velenoso.
Quello che mi preoccupa (ancora adesso!) e' il rumore prodotto mentre lo stavo ammazzando che, secondo wikipedia, viene fatto quando il ragno identifica un ferormone lasciato dalla donna per accoppiarsi....quindi ho il sospetto che ce ne sia un altro.
Anyway, inizio a pulire tutto, sposto tavoli, armadi e soprattutto il letto, perche' io, li non ci dormo!
Aziono anche l'aspirapolvere (alle 11pm, poveri i miei inquilini) e finalmente a mezzanotte me ne vado a nanna. Non una nanna propriamente tranquilla, eh?
Arrivo al lavoro, racconto tutto al mio boss che mi dice: "ma stai scherzando? L'hai ammazzato? L'huntsman e' buonissimo, dovevi prenderlo, metterlo in un contenitore e portarlo in giardino".
Io rimango abbastanza shockato, dal punto di vista di un europeo il cui ragno piu' grande che abbia mai visto era forse 2cm, e non certo nero e peloso come l'huntsman (ho pensato fosse una tarantola!).
Ecco, se c'era qualcosa che ti fa dire: Bella l'Australia eh...pero'...
siamo serviti!

Albe

Monday, January 18, 2010

1

A PLACE IN THE WORLD (DAY 336)

Non so quanti di voi abbiano mai letto "Un posto nel mondo", so che molti di voi faranno una faccia schifata a vedere accostato il nome di Fabio Volo al nominativo di scrittore, ma per il sottoscritto questo libro e' meraviglioso, oltre che ad essere uno dei miei libri preferiti.
Il weekend appena passato e' stato, come dire, un'esperienza incredibile, solitaria, faticosa che servira' per il mio futuro e che mi ha lasciato molto tempo per pensare, considerata la quantita' di tempo che ho passato vicino alle nuvole.
Ho letto, ancora, per l'ennesima volta, quel libro. Non seguendo la cronologia proposta dallo scrittore, ma saltando di capitolo in capitolo, leggendo un pezzo qui e un pezzo li, assaporandolo durante i mille momenti di sonno-da-due-minuti. Il mio capitolo preferito descrive la Mulher del Abraco, ma devo dire che, nel corso delle varie ennesime letture, ne sto apprezzando anche altri.
Molti i temi trattati, molti i temi a cui sono legato, molti i temi che si sono riproposti in questo anno che si sta concludendo.
Insomma, ogni volta che leggo questo libro mi sento totalmente coinvolto.
Come sempre, mi ha fatto pensare alla profondita' dell'esperienza australiana, a quanto mi sia servita, ma anche a quel sentimento che covo dentro di me e corrisponde alla curiosita' che ho di scoprire me stesso sempre piu' profondamente, fino ad arrivare a conoscermi completamente.
L' OZ e' stata favolosa, ma e' solo un passaggio di un lungo cammino che sto facendo durante questi anni e che spero mi porti ad un arricchimento personale.
Ripensavo ai miei due anni passati a Milano: una citta' che non sono mai riuscito ad amare in pieno, per la gente in primis, per il tempo, per l'impossibilita' di avere un sistema trasporti sufficiente, per la mancanza di acqua, e per tanti altri fattori.
Ho sbagliato, ammetto, a non vivere Milano al 100%. Quando potevo, tornavo volentieri a casa, dai miei amici di sempre, alla comodita': a volte partivo addirittura il lunedi' mattina per non perdermi la partitella domenicale delle 18.00 con gli amici, l'aperitivo e il posticipo di serie A con pizza. Amo il mio paesino, che ci devo fare? Pero' so anche che, ora come ora, devo starne lontano.

E mi conosco. Eccome se mi conosco. Per quello non volevo tornare a Milano.
Per quello sono andato in Spagna. Per quello ho scelto l'Australia (certo, un po' troppo lontano potreste dire!). Perche' so che, allo stato attuale delle cose, preferisco vivere la mia vita in un posto (nel mondo) frenetico, dove puo' capitare una giornata in cui conosci 5 persone da 5 continenti diversi e scambi tre lingue (un po' ambigua questa!) come se fossero piatti.
Tutto cio' non vuol essere un attacco ai miei amici italiani, anzi li adoro e non vedo l'ora di rivedere e abbracciare tutti loro, ma e' solamente un modo diverso di vivere la vita, direi una volonta' diversa.
Puo' essere un difetto, quello relativo alla mia convivenza di Milano? Beh, io lo vedo molto come un tentativo di non ricadere in errore.Piu' esperienze avro' vissuto in vita mia, piu' saro' contento. Piu' avro' vissuto cose diverse, piu' sapro' muovermi. Piu' errori avro' fatto, meglio sapro' affrontarli la volta successiva. Cosi' la penso io :)

Il libro mi ha fatto ripensare anche al rapporto che ho con il mio migliore amico, due scemi con ambizioni completamente diverse. Quando tornai dalla Spagna, pensavo di aver trovato l'unico modo di poter vivere, e glielo martellai in testa per 6 mesi, quando esausto mi disse: "Alby, siamo diversi". Mi feci una risata e gli chiesi scusa.
[Anche se io sono ancora convinto che lui sia piu' di cio' che e', che comunque e' gia' tanto]
Dopoquesta parte "new age", torniamo all'attuale.
Una cosa favolosa sta avvenendo nelle ultime settimane ed e' la speranza, la volonta', chiamatela come volete, dei miei amici di qui di riavermi tra di loro. E' un qualcosa di, ripeto, favoloso, che mi fa sentire importante e ben voluto. Percepirlo e' bellissimo. Pochi giorni fa Victor, un amico spagnolo, era un po' ubriaco e, mentre stavamo cambiando una canzone, mi abbraccia e mi dice: "yo quiero que tu vuelvas, todos queremos que vuelvas, Albe...tienes que volver, joder! Dame un abrazo" E io che me la ridevo, completamente compiaciuto dal tutto.
E' importante avere dei punti fermi qui a Sydney, sono una delle ragioni che mi hanno portato alla scelta di tentare la carta australiana anche per il prossimo anno.
Ieri sera, dopo 2 mesi, ho finalmente chattato con i miei genitori, vedendoli dopo un sacco di tempo, considerato che hanno cambiato casa e che Fastweb ha riallacciato la connessione con tempi abbtanza lunghi, per usare un eufemismo.
[Tra le altre cose, tornero' in Italia con una cosa nuova, doppia emozione!]

Abbiamo parlato un'ora e mezza, ridendo come dei pazzi: io sono felicissimo di rivederli tra un mese e vedo il mio ritorno in terra italica come la prima visita di un bambino a Gardaland!
I miei genitori, mia sorella, la mia famiglia, i miei amici, la Bardolino di sempre, il lago di Garda, la pasticceria, il macellaio, il giornalaio, e tante mille altre cose. Potrei esplodere dall'emozione.

Non vedo l'ora. Il countdown e' continuo nella mia testa, ma non lascio che questo prenda il sopravvento sul mio ultimo mese australiano! E cosi settimana prossima me ne andro' a Melbourne, per visitare la citta' e soprattutto per vedere dal vivo gli Australian Open di tennis! Wow!
E forse ci sara' in programma una gita al Royal National Park, gia' visitato, ma sempre meraviglioso e pieno di cose nuove da scoprire.
La figlia del mio Boss si e' sposata e ha organizzato il kitchen tea: cosa sarebbe? La sposa, poche settimane prima del matrimonio, organizza una giornata a casa propria con le amiche, che portano tazze, piatti, ecc ecc tutte cose utili per la casa. Si resta in casa tutto il giorno, si mangia, si beve, si gioca a carte...mmmm, fantastic! Non ho chiesto al boss se questo corrisponde all'addio al nubilato italiano, meglio evitare eh eh.
Infine, vorrei ribadire come non riesco a capire le donne australiane.
Dopo essere uscito con una ragazza mercoledi', parliamo un po' di come le ragazze vogliono essere trattate qui.
Si parla di uomini parecchio violenti, zero romantici, attenti piu' alla birra che al vestitino sexy della fidanzata, Fin qui ok, stereotipo di ragazzo australiano ampiamente confermato in questi 11 mesi.
Successivamente le chiedo come comportarsi quando si ha il numero di una ragazza.
"Mai farsi sentire immediatamente, devi aspettare 3-4 giorni per un text message e poi aspettare 6-7 giorni per una sua risposta".
Siccome eravamo al second date, mi ha detto che dovevo scriverle la notte stessa per convincerla che doveva accettare il mio invito a cena (....)
Le scrivo un sms secondo me (e secondo quella babba di Glo) carinissimo, passano i giorni e lei non risponde, fino a quando oggi mi dice che ha bisogno di altro tempo per capire se e' interessata o no!
Dopo 2 appuntamenti, andati bene tra l'altro! Doh!
Le ho scritto che poteva cercare qualcun altro a cui interessarsi :D
That's all, folks.
Albe

Sunday, January 03, 2010

5

2K10 (DAY 321)

Happy tùtausendendten!

Che casualità, ho notato or ora che scrivo questo post nel giorno 321 della mia avventura australiana...3, 2, 1 come il countdown per l'arrivo del nuovo anno, la prima New Year's Eve trascorsa a Sydney, la prima volta che festeggio un anno dieci ore prima di quanto abbia mai fatto in tutta la mia vita europea.
Sono state due giornate fantastiche, l'ultima dell'anno iniziata nell'ormai famosa Thomson Street, dove abbiamo cenato con pasta e tapas cucinate dalla Spanish-Italian connection, per poi spostarci a casa di Victor, un nostro amico attualmente in Spagna e che ci aveva lasciato le chiavi del suo appartamento in Potts Point, con una vista molto buona di Opera House e Harbour Bridge, da cui sarebbero partiti i famosi fuochi d'artificio di Sydney, quelli che in Italia si vedono sempre al telegiornale delle 18, per intenderci.
I fuochi sono stati meravigliosi, dodici minuti fantastici che potete vedere qui e che hanno fatto emozionare il sottoscritto: ho provato emozioni strane, dalla malinconia all'euforia all'incredulità alla concentrazione allo sfogo alla gioia, ecc ecc.
Personaggione della serata una francese che, oltre ad avere risposto 5 volte alla mia domanda "ma come ti chiami?" ha ben pensato di rispondere con un "non fare troppo l'italiano e sii sincero" al mio apprezzamento sui suoi occhi. Colpito e affondato, tac.
Comunque, si chiamava Camile. O almeno credo.
Terminati i fuochi, con un livello alcolico abbastanza alto, ci ha raggiunto la crew Siracusana, per spostarci a casa di Fernando, altro amico spagnolo, dove abbiamo terminato la serata alle 6. Fatti gli auguri al mio piddaro (l'equivalente del kebabbaro) di fiducia, taxi e a casa alle 6.30.
Orari in linea con i ritorni italiani, insomma! Peccato che 1) in Italia non mi sia mai capitato di essere svegliato dai genitori alle 10 di mattina, mentre aprivano lo champagne per festeggiare il loro 2010 2) in Italia, solitamente, passavo il primo giorno dell'anno a dormire, per poi trovarmi verso le 4-5 del pomeriggio a bere qualcosa, prettamente analcolico, con gli amici.
Nulla di tutto questo, visto che avevo preso i tickets per il
Field Day 2010
evento che si ripete ogni anno a Sydney, organizzato a Domain, zona fantastica immersa nel verde a un passo dai grattacieli.
Il festival sarebbe durato dalle 11am alle 11pm, e così la sveglia è stata leggermente early!
Il concerto però è stato strepitoso, con musica strepitosa, che abbiamo ballato (io, due amici italiani, e poi un mix di australiani tedeschi francesi e spagnoli) fino alle 11pm, fermandoci solamente venti minuti per rifiatare. Ne è valsa la pena, ne è valsa veramente la pena.
Io penso di essere arrivato a fine festival grazie alle 6 redbull che ho ingurgitato nel corso della giornata, ma penso che altri partecipanti al festival si siano divertiti in altri modi, considerati gli 83 pusher arrestati durante la giornata!
La musica, mix tra indie rock, techno e house, è stata strepitosa, e ha raggiunto il top alle 5pm quando ha iniziato a piovere, mentre Roger Sanchez stava playing: favoloso, una sensazione di libertà che non si può descrivere, serenità e felicità insieme, ballavamo sotto la pioggia...speechless. Sicuramente uno dei top10 moments del 2010!
Hanno cantato anche i Presets e altri gruppi che non conoscevo, fino al top dei top alla fine con i 2ManyDjLive, semplicemente strepitosi, con folla in delirio e termine del concerto sancito da milioni di coriandoli fatti sparare in aria.
E così è iniziato il 2010, come mai l'avevo iniziato, e come lo vorrei iniziare anche l'anno prossimo, e gli anni seguenti.
Il 2009 ha dato tanto, in termini di esperienze e di persone conosciute. Il 2010 chissà, per la prima volta non mi voglio chiedere nulla, e follow the flow.
Have a great 2010, you all!
Albe